Secondo la Task force della Confederazione va ordinata solo ai vicini di banco e gli amici "più stretti".
Non a tutta la classe, visto che l'elevato numero di quarantene potrebbe avere un impatto negativo sullo sviluppo scolastico, psicologico e sociale
BERNA - Se un solo bambino risulta positivo al Covid-19 l'intera classe non dovrebbe essere messa in quarantena. È la raccomandazione della task force della Confederazione istituita contro il coronavirus, secondo cui il provvedimento va preso unicamente per i compagni entrati in stretto contatto con lo scolaro contagiato.
La quarantena, spiega la task force sul proprio sito web, va ordinata per i vicini di banco dell'alunno positivo o per gli amici insieme ai quali ha trascorso molto tempo. Finora l'indicazione generale era d'isolare i bambini che sono stati per almeno 15 minuti a meno di un metro e mezzo da un infettato.
Stando agli esperti federali, le prove scientifiche raccolte finora mostrano che le scuole non sono uno dei principali luoghi di diffusione del virus. I bambini vengono contagiati principalmente a casa e raramente in aula. Inoltre, l'elevato numero di quarantene potrebbe avere un impatto negativo sul loro sviluppo scolastico, psicologico e sociale.
I bambini devono continuare a stare a casa se malati o sintomatici, scrive la task force. Il suggerimento è anche quello di testare chi presenta sintomi un po' più gravi e chi ha avuto contatti stretti con un positivo. La decisione su tamponi e quarantene non spetta però a scuole o genitori, bensì è di competenza dei medici cantonali.