Scattano le restrizioni nei negozi, e le conseguenze iniziano già a vedersi. Lidl: «Avremmo preferito orari più ampi»
BERNA - «Uno alla volta, uno alla volta». I commercianti svizzeri da questa mattina cantano la cavatina di Figaro, mentre le file dei consumatori si allungano sempre di più all'ingresso dei negozi. Merito delle nuove restrizioni anti-Covid che decorrono da oggi (martedì) presso i rivenditori alimentari e non alimentari.
Le regole parlano chiaro: ora gli ingressi sono contingentati a una persona ogni 10 o 20 metri quadri. Già prima dell'inasprimento, voci critiche si erano levate dalle file dell'Udc, in particolare: «Con orari di apertura più lunghi si sarebbe potuto scaglionare meglio i clienti» ha osservato ad esempio su Twitter la presidente dei Giovani Udc zurighesi Camille Lothe. «Il consiglio federale non ha centrato l'obiettivo».
Anche un portavoce di Lidl, contattato da 20 Minuten, concorda: «Dal nostro punto di vista sarebbe più sensato allungare gli orari di apertura in modo che i clienti possano distendersi meglio».
Secondo Christa Markwalder, consigliera nazionale PLR e presidente della Federazione svizzera del commercio al dettaglio, i consumatori nei prossimi giorni dovranno armarsi di pazienza. «È prevedibile che con le restrizioni di accesso più severe e gli acquisti natalizi, i tempi di attesa aumenteranno». Nei grandi centri commerciali il numero di clienti consentiti è «praticamente dimezzato». Ma Markwalder è fiduciosa che i rivenditori sapranno organizzarsi.
«Naturalmente avremmo voluto mantenere gli orari di apertura e le aperture domenicali» afferma Markwalder. «In origine, il Consiglio federale voleva annullare anche le aperture del sabato. Possiamo ancora ritenerci fortunati».
Anche Migros guarda oltre. «Non c'è tempo per lamentarsi» commenta il portavoce Marcel Schlatter. «Stiamo implementando il nuovo regolamento, la priorità è salvaguardare il business natalizio». Manor dal canto suo si dice «gravemente colpita» dalle nuove misure. La speranza è che i consumatori approfittino dei negozi fino all'ultimo minuto di apertura, la sera del 24 dicembre. Ma «ci saranno sicuramente delle code qua e là».
Nei negozi alimentari il limite è di un cliente ogni 10 metri quadri, ma è probabile che i tempi d'attesa rimarranno alti. La chiusura dal 25 al 27 dicembre costringerà molti consumatori a "fare scorta" prima. In Ticino Coop chiude le serrande alle 17.00 nel giorno della vigilia (in altri cantoni alle 16). «Abbiamo provviste sufficienti per tutti e siamo ben organizzati». Sia Coop che Lidl da questa settimana hanno anticipato gli orari di apertura alle 7 del mattino.
Per ora non si assiste a un assalto come durante il primo lockdown, ma il carrello della spesa è comunque più carico del solito, secondo Migros. Il dettagliante ha notato «un aumento significativo» nei quantitativi acquistati, e fa appello ai consumatori a «preferire regali e prodotti durevoli nel tempo» evitando gli acquisti last-minute.