Il cantone è uno dei pochi sull'altipiano a non avere chiuso i postriboli. E ora ha problemi di affollamento
BERNA - In una settimana le prostitute attive nella città di Berna sono raddoppiate, e sono ora 180. Ciò si spiega con la decisione cantonale di lasciare aperti i postriboli, a differenza di quanto avviene nelle regioni circostanti.
La Confederazione - contrariamente a quando avvenuto durante il primo lockdown della scorsa primavera - consente attualmente l'apertura dei bordelli, anche se con orari di apertura limitati: l'ultimo cliente deve uscire alle 19.00. Per contro, i cantoni di Zurigo, Argovia, Ginevra, Lucerna, Soletta e Turgovia hanno emanato divieti.
Il capo della polizia degli stranieri della città di Berna Alexander Ott ha detto a Keystone-ATS che gli ultimi sviluppi sono problematici: a causa del blocco delle case chiuse negli altri cantoni, molte prostitute hanno perso il loro alloggio e i loro guadagni.
Per questo motivo si sono trasferite nel canton Berna. In alcune strutture fino a tre donne condividono ora la stanza e vi ricevono i clienti. Questo non è problematico solo per motivi igienici, è anche una questione di dignità, sottolinea Ott.