Lo screening riguarderà le persone più a rischio come quelle che lavorano in strutture sanitarie e nelle scuole.
Il Cantone ha previsto decine di migliaia di test alla settimana.
SION - Il canton Vallese amplia la sua strategia relativa ai test del coronavirus. In futuro gli asintomatici che sono a contatto con persone a rischio verranno testati in modo mirato e ripetitivo. Ogni settimana verranno effettuate diverse decine di migliaia di tamponi.
Per finanziare il progetto, è previsto un credito di 20 milioni di franchi, di cui un terzo sarà a carico del cantone, indica oggi in una nota la Cancelleria di Stato vallesana. Tra le persone che presentano un elevato rischio di contagio figurano quelle che lavorano in strutture sanitarie e sociali, scuole, aziende, destinazioni turistiche nonché altre istituzioni o gruppi specifici.
La Confederazione ritiene che gli asintomatici siano all'origine di oltre la metà dei contagi da Covid-19. Nelle scorse settimane, Berna ha quindi autorizzato il test di queste persone nell'ambito di piani di protezione specifici e dichiarato di assumere parte dei costi per questi screening.
Misure nelle scuole - Oggi il Consiglio di Stato vallesano ha pure precisato le misure per la gestione dei casi positivi e la messa in quarantena negli istituti delle scuole dell'obbligo e del secondario superiore. A partire dal secondo caso identificato, l'intera classe sarà testata. Se diversi altri casi risultassero positivi (a partire dal terzo caso), tutta la classe sarà posta in quarantena.
Se una variante del virus venisse scoperta o sospettata, già a partire dal primo caso sia la classe che gli insegnanti sarebbero messi in quarantena, come pure i genitori e le altre persone che vivono sotto lo stesso tetto delle persone risultate positive, precisa il cantone. Tutti verrebbero inoltre sottoposti a un test del coronavirus.
A fine gennaio, la scuola elementare di Saint-Nicolas (VS) è stata chiusa dopo la scoperta di diversi casi positivi. Undici bambini e sei insegnanti erano stati testati positivi, alcuni dei quali alla variante britannica del Covid-19.