Il consigliere di Stato ginevrino dovrà rispondere all'accusa di accettazione di vantaggi.
Il casus belli è l'ormai noto viaggio ad Abu Dhabi del 2015.
GINEVRA - Il processo al consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet si è aperto oggi al Tribunale di polizia di Ginevra. Il politico 42enne, senza partito dalla sua uscita dal PLR, deve rispondere di accettazione di vantaggi.
Oltre a Maudet, si trovano sul banco degli imputati altre quattro persone. Il processo, che ha attirato una grande presenza mediatica, si svolge nella sala più grande del Palazzo di giustizia di Ginevra, sempre nel rispetto delle misure anti coronavirus.
Il Ministero pubblico accusa Maudet di aver accettato l'ormai noto viaggio ad Abu Dhabi avvenuto nel 2015, con incluse tutte le spese. Il consigliere di Stato in quell'occasione era accompagnato dalla famiglia e del suo capo di gabinetto di allora.
Il valore del soggiorno di lusso è stimato in 50'000 franchi dall'accusa. Gli ospiti del principe ereditario Bin Zayed Al Nahyan hanno dormito in un palazzo e hanno assistito a un gran premio di Formula 1 da posti privilegiati.
Maudet viene giudicato anche per aver approvato il finanziamento di un sondaggio sulle preoccupazioni dei ginevrini che sarebbe andato a suo vantaggio. L'operazione sarebbe costata 34'000 franchi.
Secondo l'accusa, con questi atteggiamenti Maudet ha preso il rischio di farsi influenzare nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche. Il processo durerà una settimana.