La Confederazione non aveva stretto contatti con Johnson & Johnson perché «le dosi sarebbero arrivate troppo tardi»
Già settimana scorsa il farmacista cantonale ticinese lo aveva anticipato: «Non mi risulta che la Confederazione abbia accordi con Johnson & Johnson, perché non rientra nella strategia scelta dal Consiglio federale».
BERNA - Swissmedic ha omologato temporaneamente un terzo vaccino anti Covid-19: quello sviluppato dal colosso farmaceutico Johnson & Johnson. La notizia è di oggi. Questo significa che in Svizzera sono ufficialmente commerciabili tre vaccini. Ma questo preparato sarà effettivamente somministrato alla popolazione?
Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale ticinese, lo scorso giovedì aveva già preannunciato la possibilità di un'omologazione. «Ma non credo che sarà utilizzato - aveva anticipato in conferenza stampa -. Non mi risulta che la Confederazione abbia accordi con Johnson & Johnson, perché non rientra nella strategia scelta dal Consiglio federale. Le dosi sarebbero arrivate troppo tardi rispetto alle necessità».
In effetti, finora la Confederazione ha concluso contratti con cinque fabbricanti di vaccini tra cui però non figura Johnson & Johnson. L'omologazione da parte di Swissmedic è indipendente dagli acquisti, a quanto pare. «Se un vaccino è stato omologato da Swissmedic, la Svizzera riceve il numero di dosi di vaccino che ha riservato per contratto - si legge sul sito dell'UFSP -. I fabbricanti di vaccini consegnano poi le dosi che sono state riservate scaglionate su diversi mesi». Ma Berna non ha stretto accordi per l'acquisto del "COVID-19 Vaccine Janssen".
A fine gennaio la questione era stata sollevata dall'ex vicedirettore dell'UFSP, Andreas Faller, quando erano emersi i ritardi nelle forniture da parte di Pfizer e Moderna. «Bisogna accelerare i negoziati. Contattare altri produttori immediatamente e ottenere rapidamente opzioni per più vaccini», aveva dichiarato a 20 Minuten. Aggiungendo che il contratto con la Janssen-Cilag AG, con sede in Svizzera, avrebbe potuto essere velocizzato, ma servivano «coraggio e decisione».
Ma la Confederazione ha rinunciato al farmaco di Johnson & Johnson - nonostante i vantaggi legati alla conservabilità e all'essere monodose - perché le forniture sarebbero arrivate «solo nel terzo trimestre» (nel corso dell'estate), aveva spiegato la scorsa settimana al Blick la vicedirettrice dell'UFSP Nora Kronig, «troppo tardi per la Svizzera».
Contratti con i fabbricanti di vaccini (dal sito dell'UFSP)
Novavax: 6 milioni di dosi
Curevac: 5 milioni di dosi
Pfizer/BioNTech: 6 milioni di dosi
AstraZeneca: 5,3 milioni di dosi
Moderna: 13,5 milioni di dosi