Lo ha fatto «per autodifesa». Il tribunale ha chiuso il caso del 27enne ucciso a Bex nel 2016
LOSANNA - I giudici del Tribunale criminale dell'est vodese hanno assolto oggi un poliziotto 52enne dall'accusa di omicidio intenzionale per la morte di Hervé, un cittadino congolese di 27 anni ucciso il 6 novembre 2016 a Bex (VD) nel corso di un intervento della polizia.
Secondo la Corte si è trattato di legittima difesa. Con la sua decisione si è così allineata a quanto richiesto dalla procura. L'agente «ha agito per autodifesa e ha fatto un uso proporzionato della sua arma da fuoco», ha detto Anne-Catherine Page, presidente del tribunale, che per l'occasione si è trasferito a Renens (VD).
L'istruttoria del Ministero pubblico è durata quattro anni. Le forze dell'ordine erano state informate attorno alle 22.00 che un individuo, apparentemente alterato, aveva forzato la porta di un appartamento, dove un uomo stava dormendo. Era entrato con in mano un coltello avvolto in un panno e aveva finto di tagliargli la gola per poi lasciare l'appartamento senza toccarlo. Due pattuglie si erano recate sul posto. Il congolese, armato con un coltello da cucina, si era messo a correre verso gli agenti nella tromba delle scale.
Dopo avergli intimato di fermarsi, quando ormai era a un metro da lui il caporale oggi a processo aveva sparato tre colpi in direzione dell'aggressore, due dei quali lo avevano colpito, al petto e alla coscia destra. Gli agenti avevano poi chiamato i soccorsi ed effettuato un massaggio cardiaco all'uomo, che però è morto sul posto a causa di una ferita ai polmoni e di un'emorragia interna. L'autopsia ha rivelato la presenza di MDMA nel sangue della vittima, una droga che può alterare lo stato di coscienza.
Secondo l'atto d'accusa quel giorno i poliziotti, che erano equipaggiati con giubbotti antiproiettile e guanti para-coltelli, non avevano usato i loro manganelli e lo spray al pepe. Inoltre, i cinque agenti intervenuti non avevano potuto comunicare tra di loro con la radio poiché era fuori servizio.
La morte del congolese aveva suscitato numerose reazioni. Diverse centinaia di persone avevano manifestato alcuni giorni dopo la sua morta a Losanna per rendere omaggio alla vittima e denunciare una "profilatura razziale" della polizia. Anche la Repubblica democratica del Congo (RDC) aveva chiesto alle autorità svizzere spiegazioni in merito all'uccisione del giovane.