L'UFSP ha detto che 4 criteri su 5 non sono ossequiati. Ma è una decisione «anche politica». Conferenza stampa alle 16.30
GastroSuisse ha fatto dichiarare i criteri utilizzati per la scelta degli allentamenti come «inadeguati, incompleti, illegali e incostituzionali».
BERNA - È arrivato il giorno delle decisioni. O, almeno, di qualche aggiornamento sugli allentamenti legati alla pandemia di coronavirus. Questa mattina il Consiglio federale si riunirà e, tra le altre cose, dovrebbe discutere anche di questo. Oltralpe qualcuno è convinto di una cosa: le tanto discusse terrazze di bar e ristoranti saranno riaperte. Il Blick lo dà per certo. «Presto potremo goderci un buon pranzo coccolati sotto al sole», scrive il quotidiano zurighese.
In realtà, nella conferenza stampa di ieri, Virginie Masserey (responsabile della Sezione malattie infettive all'UFSP) ha dichiarato che «quattro dei cinque criteri fissati dal Consiglio federale per allentare le misure non sono soddisfatti». Si tratta dell'incidenza dei casi negli ultimi 14 giorni, il valore RT, l'occupazione dei letti in terapia intensiva, decessi e nuovi ricoveri. E al momento attuale solo le unità di cure intense "tranquille" consentirebbero un via libera, sulla carta. «La situazione è fragile» ha spiegato, ma ha pure aggiunto che «bisogna considerare anche fattori politici, economici e psicologici».
E le pressioni dall'esterno non mancano. GastroSuisse ha chiesto un parere legale alla professoressa Isabelle Häner (Università di Zurigo) e all'avvocato Livio Bundi, secondo i quali «il Consiglio federale è tenuto a far capo a criteri e indicatori adeguati e basati sui fatti per una prevenzione dei rischi proporzionata. Questi criteri devono tener conto non solo della situazione epidemiologica, ma anche delle conseguenze economiche e sociali». Ma, stando alle loro conclusioni, quanto previsto dall'UFSP per giustificare gli allentamenti sarebbe «inadeguato quanto incompleto» oltre a «non ossequiare i requisiti della Legge COVID-19 e della Costituzione».
Intervistato domenica da RTS, il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger ha detto di considerare l'apertura delle terrazze dei ristoranti «praticamente senza rischi». E, così come diversi cantoni, ha dichiarato di prediligere una politica di piccoli passi, con riaperture graduali. Ad esempio, il via libera alle terrazze dei ristoranti oppure l'alleggerimento delle restrizioni per alcune attività sportive o culturali minori.
I consiglieri federali avranno di che parlare. Questa volta, potrebbe non essere necessaria neppure la consueta "consultazione" delle eventuali misure con i cantoni. Già un mese fa, all'unanimità, si erano infatti pronunciati a favore dell'apertura delle terrazze, con la maggioranza che chiedeva pure l'accesso alle aree interne dei ristoranti. Il Governo aveva però deciso di proseguire per la sua strada, posticipando la decisione al 14 aprile.
Una conferenza stampa per aggiornare i media e la popolazione è prevista alle 16.30.