Casi di molestie alla RTS, il servizio presso la Carità di Locarno durante la prima ondata, le foto del lockdown
BERNA - I tre giornalisti del quotidiano Le Temps che hanno indagato sui casi di molestie alla RTS hanno ricevuto il premio di giornalisti svizzeri dell'anno, assegnato della fondazione Reinhardt von Graffenried. Sarah Carp è invece la miglior fotografa nell'ambito giornalistico.
Il trio di Le Temps - Sylvia Revello, Boris Busslinger e Célia Héron - ha ricevuto questa sera il premio in una cerimonia a Berna, diffusa on-line a causa della pandemia. La giuria degli Swiss Press Award 2021 ha sottolineato il coraggio dimostrato e il grande lavoro di squadra. La band ticinese The Vad Vuc ha eseguito la settima canzone della stampa svizzera, “Neri o bianchi che siano”, composta appositamente per i giornalisti svizzeri.
Pubblicato alla fine di ottobre 2020, l'indagine del trio ha rivelato malfunzionamenti in seno alla RTS, con casi di molestie sessuali e atteggiamenti fuori luogo. Il tutto - come noto - ha portato a inchieste esterne con tanto di "mea cupla" della SSR, che ha garantito tolleranza zero in questo ambito.
Nelle altre categorie, sono stati premiati diversi lavori legati alla pandemia. Nel ramo video, l'onorificenza è andata a un quartetto di "Falò" della RSI: il reportage di Andrea Levorato, Leila Galfetti, Philippe Blanc e Gaetano Agueci si immerge nella quotidianità dell'ospedale di Locarno durante la prima ondata di coronavirus nella primavera 2020.
La categoria online è invece andata a un duo del sito di giornalismo investigativo reflekt.ch. Valentin Felber e Sylke Gruhnwald si sono occupati delle sorti dei lavoratori tessili in Bangladesh, restati senza lavoro dopo la cancellazione degli ordini da parte delle grandi catene. Il lavoro è stato pubblicato sul sito della rivista Beobachter.
Il primo semi-confinamento è stato il tema anche del lavoro di Sarah Carp, come già detto coronata con il titolo di fotografa giornalistica dell'anno. Si tratta della prima volta in oltre trent'anni d'esistenza del premio che lo vince una donna, hanno sottolineato gli organizzatori. A essere premiato è stato un reportage effettuato nel suo stesso appartamento, pubblicato sul domenicale Matin Dimanche.
Per il giornalismo locale, la vittoria è andata a tre reporter della Berner Zeitung (Julian Witschi, Catherine Boss e Marius Aschwanden) per un'inchiesta sull'inquinamento delle zone naturali del Blausee, nell'Oberlan bernese.
Infine, per la categoria audio, lo Swiss Press Award è stato assegnato a un podcast realizzato da Simon Meyer, Katharina Bracher e This Wachter per conto della NZZ am Sonntag, dedicato all'ascesa e alla caduta dell'ex presidente del PS Ursula Koch.
I differenti vincitori si dividono una somma totale di 145'000 franchi.