Alcuni cantoni vaccinano già i diciottenni, altri sono ancora alla fase dei gruppi a rischio.
Queste differenze contribuiscono al cosiddetto turismo vaccinale, che comporta però parecchi appuntamenti annullati e dosi che devono essere gettate via.
ZURIGO - Le campagne di vaccinazione nei Cantoni procedono in modo anche molto diverso fra loro. In Canton Vaud, ad esempio, la vaccinazione è già aperta a tutti gli adulti e dopo l'annuncio, nel giro di 24 ore, sono state effettuate circa 100mila registrazioni. La situazione è completamente diversa in Canton Svitto, dove si vaccinano ancora unicamente gli over 65.
I Cantoni possono decidere autonomamente se vaccinare solo la propria popolazione residente o anche quella proveniente da fuori: «Chi desidera vaccinarsi è libero di scegliere dove farsi somministrare la dose», afferma Gundekar Giebel, responsabile della comunicazione presso il Dipartimento sanità del canton Berna. «La vaccinazione è quindi possibile indipendentemente da dove vivi». Per questo motivo a Berna vengono accettate anche persone di altri cantoni.
«Mi sono registrato in oltre 10 cantoni» - Questa possibilità comporta però che sempre più persone si registrano contemporaneamente in diversi cantoni in modo da ottenere un appuntamento il prima possibile. «Mi sono registrato in più di dieci cantoni. Ho ricevuto un appuntamento per la vaccinazione a Zugo, Turgovia e Soletta, ma non ancora nel mio cantone, Argovia», ha spiegato un lettore a 20 Minuten. «Se vengo rifiutato, passo al prossimo appuntamento». Luisa, 22 anni, dice aggiunge: «Se il Canton Zurigo continua con questa lentezza, probabilmente passeranno anni prima che i giovani possano venir vaccinati». Si può quindi ben immaginare di recarsi in un cantone che vaccina i giovani prima, dice la studentessa.
In Canton Uri "prima i nostri" - Proprio a causa del turismo vaccinale, Uri attualmente rifiuta le persone che provengono da altri cantoni: «Al momento le registrazioni vengono ancora effettuate via telefono e solo le persone urane vengono vaccinate», dice il Cancelliere Adrian Zurfluh. In caso di dubbio sul luogo di residenza, vengono richieste informazioni supplementari. Non appena sarà possibile registrarsi tramite il portale Internet, il principio «primo arrivato, primo servito» sarà «attuato correttamente».
Mani legate in Canton Soletta - L'esempio di Soletta mostra comunque che anche uno strumento di registrazione online non protegge dal turismo vaccinale. Tutti gli adulti saranno vaccinati a partire da maggio, quelli che si registrano prima per primi. «Dal giorno dell'annuncio, abbiamo ricevuto un gran numero di registrazioni», afferma Simon Muster del Dipartimento degli affari interni. «Al momento non abbiamo alcun meccanismo nel sistema di registrazione che impedisca alle persone che non risiedono nel Canton Soletta di registrarsi. Stiamo lavorando per trovare una soluzione a questo problema». L'esperto conferma che si stanno registrando anche persone di altri cantoni. I dati sulla quantità non verrebbero però raccolti.
È colpa del federalismo - L'economista sanitario Willy Oggier è cosciente che le persone si registrano in diversi cantoni. «È chiaro che le persone stanno cercando di farlo. La pressione vaccinale è alta in vista dell'estate». «Il problema - aggiunge - è che non esiste un software a livello nazionale che cancelli tutti gli altri appuntamenti dal sistema non appena qualcuno ne ha ricevuto uno». La colpa è principalmente del federalismo e della protezione dei dati.
Vaccini scaduti a causa dei cosiddetti "no show" - Ciò crea il problema per i Cantoni che improvvisamente un gran numero di appuntamenti per le vaccinazioni potrebbe essere annullato o non rispettato, il che rende più difficile la pianificazione. Anche David Dürr, responsabile della salute e dello sport a Lucerna, afferma: «Se le persone si registrano in vari luoghi e non rispettano l'appuntamento, ciò porta a dei "no-show" inutili ed evitabili». Alle persone che hanno già ricevuto il vaccino e sono iscritte per altri appuntamenti dovrebbe quindi venir chiesto di cancellarli in tempo utile. «Altrimenti potrebbe sorgere una situazione in cui una dose deve essere buttata via».
Collaborazione, non concorrenza - Per Willy Oggier è importante non perdere di vista l'obiettivo principale: «Si tratta di vaccinare tutti coloro che vogliono essere vaccinati il più rapidamente possibile, in modo da ottenere l'immunità di gregge. Per questo è sbagliato parlare come se si trattasse di un campionato fra Cantoni». Ma questo significa anche che se ci sono cantoni più veloci, «bisogna prelevare un po' di dosi dai cantoni lenti e darle a quelli veloci».