Chiesta una ridefinizione nel codice penale.
Secondo Tamara Funiciello «mai così tante persone hanno partecipato a una consultazione su un progetto di legge».
BERNA - Le Donne socialiste vogliono una ridefinizione della violenza carnale nel codice penale, che includa il principio "solo se sì": qualsiasi atto sessuale senza consenso è quindi una violenza. In seguito ad un loro appello, 11'710 persone hanno preso posizione sul tema.
Secondo Tamara Funiciello, consigliera nazionale (BE) e co-presidente delle Donne socialiste, citata in una nota odierna, «mai così tante persone hanno partecipato a una consultazione su un progetto di legge».
Le frazione socialista femminile valuta il progetto sulla legge penale in materia sessuale poco ambizioso, oltre che lacunoso. Ad oggi la violenza carnale è solo la penetrazione non voluta e commessa con violenza o minacce. La revisione, punisce anche gli atti senza violenza, ma in presenza di un esplicito "no" della vittima. Rimane ad ogni modo definita una coercizione.
Proprio questo principio di coercizione non va giù alle Donne socialiste, secondo le quali alla vittima viene così trasmesso il messaggio che avrebbe potuto evitare l'aggressione. Il concetto di "no significa no" dovrebbe quindi essere modificato in "solo se sì", che metta una volta per tutte in chiaro che si può compiere un atto sessuale solo se tutte le persone coinvolte lo vogliono.