È la previsione del presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori.
Per l'associazione, una ristrutturazione «sostenibile» del sistema pensionistico è urgente. E l'aumento dell'età pensionabile sarebbe «imprescindibile»
BERNA - Una volta completata l'attuale "mini-riforma" dell'AVS, verso la fine di questo decennio un aumento dell'età pensionabile oltre i 65 anni è «imprescindibile».
Lo ha affermato il presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI) Valentin Vogt alla giornata annuale dell'USI.
Per l'associazione, una ristrutturazione «sostenibile» del sistema pensionistico è urgente. L'iniziativa popolare che chiede una tredicesima AVS è invece definita controproducente. Un tale aumento delle prestazioni aggraverebbe infatti ulteriormente il deficit di finanziamento invece di salvaguardare le pensioni esistenti. Per il secondo pilastro, l'USI sostiene il compromesso elaborato con le parti sociali.
«All'inizio della fine della crisi» - Durante la giornata odierna, alla quale ha partecipato anche la consigliera federale Karin Keller-Sutter, si è parlato molto anche di coronavirus. Vogt, citato in una nota, ha detto di essere fiducioso e che «siamo all'inizio della fine della crisi». Ora inizia il lavoro di ricostruzione dell'economia. Per riuscirci le riforme non devono essere ulteriormente ritardate, ha sostenuto.
Un occhio di riguardo va dato anche alla politica europea. Vogt ha chiesto a Keller-Sutter di evitare a tutti i costi l'escalation con l'UE. Nel suo discorso, la ministra di giustizia e polizia ha risposto che il nuovo denominatore comune nelle relazioni con l'UE deve essere trovato dal basso. Va conquistata la fiducia della popolazione. Per farlo la consigliera federale conta anche sui datori di lavoro.