Disposizioni anti-coronavirus, certificato Covid e tempi d'attesa più lunghi: i viaggiatori sono più nervosi
In aumento le segnalazioni relative a passeggeri “ribelli”. Negli Stati Uniti ne sono state registrate 3'000 soltanto nel primo semestre del 2021. Di solito sono circa 150 all'anno
ZURIGO - Poco più di un anno fa per un viaggio in aereo erano sufficienti una carta d'imbarco e un documento d'identità. Ora bisogna invece munirsi anche di mascherina, certificato Covid e modulo sanitario, a seconda della destinazione. E fare i conti con tempi d'attesa più lunghi al check-in dovuti alla verifica della documenti necessari. Insomma, partire è diventato più complicato. Ma la voglia di andare in vacanza è molta, come mostra anche il crescente numero di passeggeri all'aeroporto di Zurigo.
Proprio a causa dell'attuale situazione pandemica, negli scali e anche a bordo degli aerei si percepisce una maggiore tensione. «I viaggiatori sono più stressati» osserva infatti Sandrina Nikolic-Fuss, presidente del Sindacato svizzero dell'equipaggio di cabina (Kapers), dalle colonne del Tages Anzeiger. «Il timore di aver dimenticato dei documenti importanti, come per esempio il certificato Covid, rende i passeggeri più tesi e impazienti».
Il principale punto di discussione, a bordo dei velivoli, è l'obbligo di mascherina: non va utilizzata soltanto negli spazi dell'aeroporto, ma anche per tutta la durata del volo. Non mancano però i viaggiatori che non la indossano correttamente o chi non la vuole proprio indossare. «I passeggeri completamente vaccinati sono spesso convinti che per loro l'obbligo non valga» aggiunge Marco Lipp, portavoce di Swiss. In effetti, a bordo dei voli della compagnia elvetica il personale ricorda che anche le persone completamente vaccinate devono indossare la mascherina per tutta la durata del viaggio.
Se le disposizioni non vengono rispettate, i viaggiatori possono anche essere espulsi dal velivolo. Ma dapprima si cerca una soluzione attraverso il dialogo. Fatto sta che - perlomeno secondo un rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty che riguarda gli Stati Uniti - con le nuove misure sono aumentate le segnalazioni relative a viaggiatori “ribelli”: se normalmente oltre oceano se ne contano circa 150 all'anno, nel primo semestre del 2021 erano invece già 3'000. E si tratta soprattutto di persone che non volevano indossare la mascherina.
In Svizzera - come riporta ancora il quotidiano zurighese - l'Ufficio federale dell'aviazione civile ha ricevuto di recente 425 casi, che sono in calo rispetto al 2019. Un calo che è però da ricondurre al mini-grounding avvenuto durante il 2020 a causa della prima ondata pandemica. Non sono invece ancora disponibili dati per l'inizio dell'estate 2021.