In diversi cantoni oggi è ricominciata la scuola. In molti istituti senza obbligo di mascherina e senza test di massa.
Una situazione che preoccupa i genitori, ma anche un esperto: «Sono ancora poche le informazioni disponibili relative agli effetti del Long Covid nei bambini».
ZURIGO - Negli Stati Uniti sono in aumento i ricoveri di bambini malati di Covid-19. Attualmente negli ospedali se ne contano 1'450. Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, non si era mai arrivati a un numero così alto, come affermato di recente da Francis Collins, direttore del National Institute of Health. Inoltre, i pediatri osservano non soltanto un aumento dei casi tra i bambini ma anche decorsi più gravi. Tuttavia non ci sono cifre precise in merito.
Fatto sta che Collins consiglia ai genitori di mandare i figli a scuola con una mascherina. «Non si tratta di una violazione della libertà personale, bensì di un suggerimento che può salvare delle vite. La mascherina non è comoda, ma i bambini possono sopportarla». Va evitata la via alternativa, ossia il ritorno all'insegnamento a distanza. Anche le autorità sanitarie americane e l'Academy of Pediatrics raccomandano l'uso delle mascherine nelle scuole.
«Sono preoccupata per i miei figli» - Anche in Svizzera la questione dei bambini è uno dei temi al centro dei dibattiti sui social media. In particolare ora che in diversi cantoni d'oltre San Gottardo è ricominciato l'anno scolastico. Sono molti i genitori che si chiedono se ci siano dei rischi per i bambini che stanno tutto il giorno in un'aula senza particolari dispositivi di protezione. I bambini sotto i dodici anni non possono essere vaccinati e nelle scuole di molti cantoni è stato abolito l'obbligo di mascherina. Non sono nemmeno previsti test regolari.
«Sono preoccupata per i miei figli» dice Rui Biagini dell'iniziativa “Protect the Kids”. I bambini non sono vaccinati e tantomeno protetti. E nelle scuole non sono presenti né rilevatori di CO2 né filtri, nonostante si tratti di strumenti utili, afferma ancora Biagini. E infatti “Protect the Kids” da mesi chiede un'installazione capillare di dispositivi per la purificazione dell'aria. Sulla questione di recente è anche stata lanciata una petizione rivolta alla Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione.
C'è preoccupazione anche da parte del neuroscienziato Dominique de Quervain, secondo cui senza l'introduzione di provvedimenti nelle scuole si mette in conto una serie di contagi che, sulla base dei dati disponibili, per molti bambini potrebbero però rappresentare un rischio. Fino al 10% dei bambini che ha avuto il Covid ora presenta sintomi del Long Covid, quali affaticamento, problemi di memoria e concentrazione.
In Svizzera si conta circa un milione di bambini non vaccinati in età scolare. Nell'ipotesi che nel corso dei prossimi mesi all'incirca la metà di loro si ammali di Covid, diecimila potrebbero poi subire le conseguenze del Long Covid, calcola de Quervain, professore di neuroscienze cognitive all'Università di Basilea. Sono ancora poche le informazioni disponibili relative agli effetti del Long Covid nei bambini, pertanto l'esperto sostiene la prevenzione.
Il ministro della sanità Alain Berset valuta la situazione in modo meno drammatico: «I bambini non corrono rischi, non si ammalano quasi mai gravemente» ha detto in un'intervista alla SonntagsZeitung. I test di massa effettuati a cadenza regolare sono comunque considerati come efficaci per prevenire focolai entro le mura scolastiche.
Così anche Christoph Berger, responsabile del Dipartimento malattie infettive e igiene ospedaliera all'Ospedale pediatrico universitario: «La variante Delta potrebbe portare un aumento dei contagi tra i bambini» afferma, sottolineando comunque che nella maggior parte dei casi la malattia non avrebbe un decorso grave. Il contributo migliore che possono dare i genitori è di farsi vaccinare.