L'organizzazione sostiene che andare al ristorante sia un'attività quotidiana per numerose persone e così deve rimanere.
Nel caso l'uso del certificato fosse esteso alla ristorazione, si temono «gravi» ripercussioni finanziarie per il settore gastronomico.
BERNA - GastroSuisse è sollevata dalla decisione odierna del Consiglio federale di non estendere, almeno per il momento, l'utilizzo del certificato Covid a bar e ristoranti. La scorsa settimana, durante la fase di consultazione, l'associazione di categoria si era opposta alla misura, chiedendo invece di esaminare soluzioni alternative.
L'organizzazione sostiene che andare al ristorante sia un'attività quotidiana per numerose persone. Ciò deve rimanere possibile, spiega GastroSuisse, che teme «gravi» ripercussioni finanziarie per il settore gastronomico.
Secondo il presidente Casimir Platzer, citato in un comunicato dell'associazione, non è inoltre ruolo dei ristoratori controllare i certificati dei clienti. «Ci costringe a giocare un ruolo che non è il nostro», afferma il numero uno di GastroSuisse.
Se la misura dovesse comunque entrare in vigore fra qualche settimana, GastroSuisse spiega che «si mostrerà solidale», in particolare poiché ha raccomandato la vaccinazione ai suoi membri. Avanzerà comunque delle richieste, come la compensazione per la perdita di fatturato, l'eliminazione delle misure di protezione e delle restrizioni di capacità, così come l'abolizione della raccolta dei dati dei clienti.