Doveva essere un filmato per farsi due risate. Costo? Ben 12 mila franchi
Il giovane è sconvolto: «Mi attende un anno di incertezze. E tutto per uno stupido clic fatto senza pensare»
ZURIGO - «Avrebbe dovuto essere solo uno stupido scherzo tra amici, ma è finito male», racconta M.* a 20 Minuten. All'inizio del 2020, il 21enne faceva parte di un gruppo WhatsApp di circa 200 persone: «Nella chat i partecipanti si scambiano brevi filmati, alcuni dei quali circolavano anche sui social». Spesso si trattava di video stupidi o divertenti con animali, ma a volte contenevano anche contenuti più piccanti o violenti.
M. ha partecipato a questo scambio di contenuti fino a che uno di questi filmati è finito nelle mani delle autorità. E così il ragazzo è stato interrogato e quattro mesi dopo ha dovuto fornire spiegazioni davanti a un giudice. Nel filmato incriminato si vede un ragazzino che guarda un porno. Quando qualcuno gli tira giù i pantaloni, si può vedere il suo pene in erezione.
M. sostiene di aver trovato il video semplicemente divertente: «Capisco che sia un po' osé, ma in quel momento non ci ho pensato e l'ho passato ai miei amici con un clic. Non avevo affatto cattive intenzioni». Anche il tribunale è giunto alla stessa conclusione, e così il giovane è stato assolto da tutti i capi d'imputazione.
La sentenza, però, è stata impugnata dalle autorità competenti e l'esito del ricorso è arrivato un mese fa. Il 21enne è stato ritenuto colpevole, ricevendo così una multa di mille franchi sospesa per due anni. Ben più salate sono però le spese processuali: 4'500 franchi per i procedimenti preliminari, più i costi della difesa, che devono essere rimborsati e ammontano a circa 7500 franchi.
In totale si tratta di 12.000 franchi, una grossa somma per il ragazzo: «È stato uno shock per me: vengo privato di tutti i miei risparmi e, dato che sono un lavoratore autonomo, è una catastrofe finanziaria. Non capisco come sia possibile passare dall'essere assolto a una condanna simile».
Anche il suo avvocato, Patrick Götze, considera la sentenza del tutto sproporzionata. «Voglio contestare il verdetto, ma non posso permettermi di sostenere queste spese», prosegue M. «Con un solo clic sconsiderato, mi sono regalato un anno di incertezze, costi e paure». Per il ragazzo è importante sensibilizzare le persone sull'argomento: «Quasi tutti i miei colleghi sono coinvolti in chat in cui questi video vengono diffusi regolarmente. Pochissime persone sanno, tuttavia, che il semplice possesso o l'inoltro di queste clip è un reato penale».
«È importante far sapere ai giovani cosa è vietato su Internet» - È all'ordine del giorno che persone vengano segnalate perché coinvolte nell'invio di video violenti o a sfondo pornografico senza sapere che sta commettendo un crimine», spiega Nina Hobi dalla piattaforma "Giovani e media". «Anche se non era intenzionale, secondo la legge, si tratta di possesso, pubblicazione e messa a disposizione di materiale pornografico illegale». E l'ignoranza non protegge dalla pena.
I motivi per cui adolescenti e giovani adulti diffondono materiale illegale sono diversi: «Si tratta di status, vuoi mostrare agli altri ciò che hai trovato. C'è una dinamica tutta particolare che spinge a trovare video sempre più sorprendenti». Anche se si tratta di pornografia o violenza. «È tipico di queste generazione condividere contenuti da Internet, anche senza secondi fini».
* Nome noto alla redazione
Esistono tre forme di pornografia generalmente vietate dal diritto penale. Questo per prevenirne l'imitazione e proteggere le persone colpite. Sono vietate le rappresentazioni sessuali con minori di 18 anni, con animali e con violenza.
Come afferma Prevenzione Svizzera della Criminalità in un opuscolo, è fondamentalmente vietato consumare, produrre, scaricare, possedere o inoltrare tali rappresentazioni da Internet. Se ricevi tali immagini o video, gli esperti ti consigliano di eliminarli immediatamente.