Il 66enne François de Siebenthal si è opposto pubblicamente alle disposizioni sanitarie decise dal Governo federale.
Ma il vodese, oltre che contagiato, si trova ora ricoverato in coma artificiale.
LOSANNA - Il virus? Nient’altro che un’influenza. È l’opinione di molti. E anche quella dell’oppositore delle misure anti-Covid François de Siebenthal. Dallo scoppio della crisi sanitaria, il 66enne ha diffuso teorie complottiste sulla pandemia e lanciato un referendum contro l’applicazione SwissCovid. Ma le carte in tavola cambiano velocemente e de Siebenthal, che ha contratto la malattia, si trova ora ricoverato all’Ospedale universitario vodese (CHUV) in gravi condizioni.
Campanelli d'allarme - I primi sospetti sono sorti dopo che i social network dell'uomo, normalmente aggiornati a cadenza giornaliera, non hanno registrato più alcuna attività dal 28 ottobre scorso. Il vodese doveva inoltre essere intervistato dal programma ‘Mise au Point’ di RTS, ha riferito l'emittente, ma non ha risposto al telefono per un’intera settimana.
«È in coma artificiale» - Secondo un familiare del 66enne, contattato da RTS, de Siebenthal si trova attualmente nel reparto di terapia intensiva ed è stato messo in coma artificiale in seguito a un deterioramento del suo stato di salute. La prognosi sarebbe però positiva.
Amante delle teorie di cospirazione - Il vodese ha una voce tutta sua sul sito web Conspiracy Watch, che si occupa di analizzare e confutare teorie del complotto. I gestori del sito l’hanno inserito nella lista per il suo ruolo nel lancio del referendum contro l'app SwissCovid, creata per il tracciamento del virus, che ha definito un «colpo di stato».
Da SwissCovid ai pedocriminali - De Siebenthal si è inoltre regolarmente schierato al fianco dell'insegnante Chloé Frammery, sospesa dal Dipartimento dell'istruzione di Ginevra per le sue idee complottiste, o dell'attivista Gérard Scheller. L'anno scorso, il sito web Heidi.news e TV Léman bleu hanno stilato una sintesi delle dichiarazioni rilasciate da de Siebenthal, affermando che il suo era «un discorso complottista particolarmente radicale, che collegava l’app Swiss-Covid, le reti pedocriminali, Mossad e il 5G».