«Non bisogna dettare agli altri quello che devono fare», spiega la residente Nicole Bertschart.
ILLGAU - Sì. E con uno schiacciante 62% dei voti. È questo il risultato raccolto domenica in votazione dalla Legge Covid. Solo due i cantoni che si sono distinti come mosche bianche, registrando una maggioranza di oppositori: Svitto e Appenzello Interno. Al vertice della top ten dei comuni per tasso di "no", con l'85% di dissensi alla Legge, si staglia però il piccolo comune svittese di Illgau, dove vivono solo 780 persone. 20Minuten ne ha intervistate alcune per capire le loro motivazioni.
Questo risultato, spiega la giovane impiegata Yvonne Bürgler, «ha a che fare più che altro con l'attuale divisione della società. Tutti parlavano solo di questa Legge Covid, e penso che per i più il no non sia stato voluto sulla base della votazione in sé, ma piuttosto secondo l'idea del poter scegliere autonomamente».
«Ho votato no per via della divisione e discriminazione», commenta Lydia Camenzind, infermiera. E aggiunge: «anche per una questione di coesione, per mostrare solidarietà e che possiamo farci forti l'un l'altro.
Anche Nicole Bertschart, impiegata alle funivie, evoca l'aspetto della libertà di scelta: «Il tasso di oppositori alla Legge Covid è così alto nel nostro paese perché qui lasciamo a ognuno la sua libertà e si accetta l’opinione di tutti. Penso che, indipendentemente se una persona si vaccina o no, non ci debba essere alcuna imposizione, né nessun obbligo di certificato. Bisognerebbe lasciare che ognuno viva come vuole e non dettare agli altri quello che dovrebbero fare».
Un po' diverse le ragioni di Roni Bürgler, copritetto. Per lui è una questione di fiducia: «Credo più a noi persone comuni piuttosto che a quello che viene detto in alto. Qui è così, la coesione è diversa rispetto alle aree urbane».