Un rapporto del Comitato delle Nazioni Unite esprime preoccupazione per la crescente emarginazione di minoranze etniche
GINEVRA - La Svizzera è stata criticata dal Comitato delle Nazioni Unite contro la discriminazione razziale: gli esperti esprimono preoccupazione per la crescente emarginazione delle minoranze etniche, degli ebrei e dei musulmani. Chiedono alle autorità di indagare in merito.
In un rapporto pubblicato oggi a Ginevra, il Comitato esprime preoccupazione per i casi di razzismo che emergono in seno alla polizia. I diciotto esperti indipendenti, che non si esprimono in nome dell'ONU, chiedono alla Svizzera di sviluppare un piano d'azione su questo tema, conducendo un dialogo con gli individui più esposti a questa minaccia, e di estendere il quadro legislativo contro questo atteggiamento.
In particolare, ribadiscono la necessità di un meccanismo indipendente al di fuori della polizia e dell'ufficio del pubblico ministero che riceva e valuti le denunce sporte contro gli agenti di polizia. Chiedono inoltre dispositivi più efficaci per prevenire la violenza contro le persone nei centri federali d'asilo e meccanismi di denuncia che consentano di punire i responsabili e di aiutare le vittime. È pure necessario un maggior controllo statale sul personale di sicurezza che lavora in questi centri.
Più in generale, il Comitato esorta le autorità di fare di più per prevenire e combattere i discorsi di odio. «Anche su Internet e sui social media» e «quelli fatti da figure pubbliche e politici».
La discriminazione razziale diretta e indiretta va precisata meglio all'interno della legislazione e questo tipo di reati devono essere obbligatoriamente considerati dalla polizia. Bisognerà inoltre documentare queste violazioni, sugli autori o sulle vittime, per poter migliorare i meccanismi di intervento.
D'altro canto, il Comitato accoglie con favore diverse revisioni legislative portate a termine negli ultimi anni, compreso il lancio di un Centro svizzero di competenza per i diritti umani.