Elettricità, acqua, ferrovie e polizia: cosa succederebbe se contagi e quarantene non si stabilizzeranno
BERNA - Cosa ne sarebbe della nostra società se nemmeno le cose più basilari funzionassero? Parliamo dell'acqua che esce dal rubinetto, dell'elettricità, della rete mobile ma anche della polizia e delle ambulanze che arrivano quando qualcuno sta male e i vigili del fuoco che intervengono quando c'è un incendio.
Sono le basi elementari dell'infrastruttura che permette alla nostra società di funzionare e, a Berna, c'è chi preoccupa Omicron possa arrivare a sconvolgerla. Dovrebbe stupire fino a un certo punto, perché in realtà una grave pandemia influenzale è uno degli scenari catastrofici per i quali la Confederazione ha piani d'emergenza già pronti da anni.
Una malattia non per forza di cose grave ma con un potenziale infettivo talmente elevato da rendere non performante - per malattia o quarantena - una gran parte della popolazione. In questo senso, Omicron potrebbe complicare le cose più dello stesso Covid. Perché il contagio parrebbe essere lieve ma estremamente più rapido. A confermarlo sono i casi in impennata e da record assoluto in Svizzera quanto nel mondo.
A valutare il rischio possibile di un collasso sistemico sono stati per primi i nostri vicini tedeschi, ma la Confederazione sembra essere più o meno dello stesso avviso: «Condividiamo la valutazione degli esperti tedeschi, un'ondata violenta di Omicron potrebbe mettere in difficoltà l'infrastruttura svizzera, anche la logistica e il trasporto locale potrebbero non essere più garantiti», ha commentato a 20 Minuten la portavoce dell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) Sandra Walker.
Acqua ed elettricità - Proprio per questa eventualità è già in corso l'elaborazione e l'adeguamento di tutti i pani d'emergenza per quanto riguarda i servizi essenziali. In molti cantoni, infatti, l'erogazione di acqua ed elettricità possono essere monitorati in remoto e da home office.
Lettere e pacchetti - E per quanto riguarda le consegne postali? In caso di carenza di postini, la Posta potrebbe usufruire dei militi di protezione civile, come confermato dal Gigante Giallo che - scrivono sempre i colleghi di 20 Minuten - è in stretto contatto con l'UFSP.
Polizia e treni - Le Ffs, dal canto loro garantiscono che faranno il possibile per rispettare il mandato della Confederazione: «Siamo pronti a diversi scenari d'emergenza», conferma la portavoce Jeannine Egi.
Per quanto riguarda gli agenti di polizia, la situazione varia di Cantone in cantone: «Ci stiamo preparando a scenari diversi, ma per ora il corso della pandemia è ancora incerto», spiega la Cantonale di Berna.