Si sospetta un accordo tra le multinazionali petrolifere.
BERNA - Con la guerra in Ucraina, il prezzo del petrolio è salito alle stelle. E, di conseguenza, anche quello della benzina. Ma, nonostante il prezzo del greggio sia ora sceso notevolmente, da oltre 130 dollari a barile a meno di 100, il carburante costa ancora carissimo. Come mai?
C'è chi sospetta che le compagnie petrolifere abbiano stretto un accordo sui prezzi, in modo da poterli mantenere artificialmente alti. Il ministro dell'economia tedesco, Robert Habeck, ha chiesto all'Ufficio federale anti-cartello di esaminare la situazione proprio in tal senso. In Svizzera la Commissione della concorrenza non si è invece ancora attivata. «Non abbiamo indizi» di un accordo sui prezzi, riferisce un portavoce della ComCo.
Nella sfera politica, qualcosa si sta però muovendo. Il consigliere nazionale del Centro Philipp Kutter teme un accordo sui prezzi e si dice favorevole a un'indagine della ComCo. Marianne Maret, sua collega di partito e consigliera agli Stati, ritiene che tale esame sia «urgentemente necessario». Per la consigliera nazionale socialista Samira Marti, l'inattività della ComCo a questo proposito è incomprensibile, considerato che è compito della Commissione garantire che tali cartelli non gravino inutilmente sulle famiglie.
Secondo Stefan Legge, economista dell'Università di San Gallo, le stazioni di benzina hanno un ruolo in tutto ciò. Vogliono mantenere di proposito prezzi alti, conferma, ma non ci sarebbero dei veri accordi: «Non stabiliscono il prezzo liberamente, hanno un modello da rispettare» ma tengono conto delle tariffe praticate dalla concorrenza. «La ComCo dovrebbe verificare se questo è legalmente corretto», dice Legge.
Tilman Slembeck, economista alla Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW), la vede diversamente. Il fatto che il prezzo del petrolio e quello del carburante divergano a breve termine «non è una prova di un accordo sui prezzi», afferma. Il mercato assicura che il prezzo sia più o meno lo stesso in tutte le stazioni di servizio, perché ci sono pochi fornitori. Inoltre, «le stazioni di servizio guadagnano principalmente con i loro negozi, e non con tariffe della benzina più elevate».
Il prezzo del carburante alle pompe di benzina di solito reagisce con ritardo alle variazioni del prezzo del greggio, afferma infine Rudolf Minsch, capo economista di Economiesuisse. Dietro l'aumento dei prezzi c'è un sistema complesso con lunghe rotte di trasporto, sottolinea.