«Se non si farà nel 2023, andrà seppellito per sempre», così François Launaz, vicepresidente del GIMS.
GINEVRA - Il Salone dell'automobile di Ginevra è a rischio sopravvivenza. «Se l'edizione del 2023 non avrà luogo, penso che potremo seppellirlo per sempre», afferma François Launaz, vicepresidente di Geneva International Motor Show (Gims), fondazione che organizza l'evento.
«Dobbiamo essere lucidi, dopo quattro cancellazioni di fila il rischio della fine sarebbe più che serio», afferma Launaz - che è anche presidente di Auto-Svizzera, l'associazione degli importatori di vetture - in un'intervista pubblicata oggi dal periodico romando l'Agefi. Gli organizzatori si incontrano oggi per fare il punto sulla situazione, dopo che sono state annullate le edizioni 2020, 2021 e 2022.
Non è per contro in pericolo il partenariato con il Qatar per un salone Gims a Doha. «Il Qatar Geneva International Motor Show è sulla buona strada e si svolgerà nel novembre 2023, contemporaneamente al Gran Premio di Formula 1 a Doha», assicura il manager.
L'intervistato si esprime anche sui problemi di fornitura delle auto, sull'aumento del prezzo della benzina (a suo avviso andrebbero diminuite le tasse sui carburanti) e critica il Consiglio federale per non investire abbastanza nelle stazioni di ricarica per le auto elettriche. «Il governo sta investendo nello sviluppo dei treni notturni, perché non è più impegnato nella diffusione delle stazioni di ricarica? Non capisco», afferma Launaz. L'esperto qualifica inoltre come uno "studio-bidone" una ricerca vallesana da cui è emerso che le vetture ibride non hanno un impatto migliore sull'ambiente rispetto a quelle tradizionali.