I dipendenti del gruppo grigionese sono stati invitati a parlare di «conflitto ucraino» sul posto di lavoro.
La Ems Chemie gestisce due siti in Russia. L'attività dei clienti nel Paese è però attualmente interrotta in larga misura.
COIRA - Il boss di Ems Chemie Magdalena Martullo-Blocher ha chiesto ai suoi dipendenti di non parlare di una guerra in Ucraina nel loro ambiente lavorativo, ma di utilizzare l'espressione «conflitto in Ucraina».
In due e-mail di cui l'agenzia di stampa Keystone-ATS ha preso visione, i dipendenti di Ems Chemie sono stati sollecitati a non usare più la parola "guerra" in relazione all'Ucraina.
Ciò tuttavia si applica solo all'ambiente lavorativo dei dipendenti. In Russia l'utilizzo del termine «guerra» nell'attuale conflitto in Ucraina è punito con il carcere. Questo conflitto ha anche ripercussioni internazionali, viene aggiunto.
I dipendenti di Ems Chemie devono quindi parlare del "conflitto in Ucraina". Questa misura serve a proteggere i dipendenti e l'azienda, viene indicato. I capi delle divisioni devono garantire il rispetto di questo regolamento.
Ems Chemie gestisce due siti in Russia. L'attività dei clienti in Russia è attualmente in larga misura interrotta e i dipendenti eseguono lavori di manutenzione, scrive oggi "Südostschweiz", precisando che a essere interessati sono circa 60 dipendenti.