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SVIZZERANella sessione speciale del Nazionale si discute di esercito e sicurezza

08.05.22 - 11:10
L'aggressione russa in Ucraina preoccupa soprattutto i partiti borghesi che chiedono più soldi per la difesa.
Keystone
Fonte ats
Nella sessione speciale del Nazionale si discute di esercito e sicurezza
L'aggressione russa in Ucraina preoccupa soprattutto i partiti borghesi che chiedono più soldi per la difesa.
La paura di una nuova Guerra fredde potrebbe far innalzare la spesa militare dai 5-6 miliardi di oggi ai sette entro il 2030.

BERNA - Il rafforzamento dell'esercito e la sicurezza nel ciberspazio sono i temi principali del programma del Consiglio nazionale di domani (14.30-19.00), primo dei tre giorni della sessione speciale che terminerà mercoledì. In particolare, gli occhi sono puntati sulla mozione della commissione della politica di sicurezza che - guerra in Ucraina docet - mira ad aumentare i mezzi finanziari destinati alla difesa.

Verso una nuova guerra fredda?
L'aggressione russa all'Ucraina ha risvegliato i fantasmi di una nuova Guerra fredda, provocando non poca apprensione, specie nei partiti borghesi, che chiedono un aumento graduale della spesa a partire dal 2023. Concretamente, dai 5-6 miliardi in media di oggi, si dovrebbe passare a sette entro il 2030. Si tratterebbe di un aumento graduale della spesa fino ad arrivare all'1% del PIL.

La maggioranza della commissione preparatoria crede che, alla luce della situazione geopolitica attuale, vi sia una crescita delle sfide per l'armata che necessitano un aumento dei mezzi finanziari. Dal 1990 la spesa per l'esercito è stata continuamente ridotta passando da 15,7 miliardi all'anno a 5,6 miliardi nel 2019. Nel 1990 l'1,34% del PIL era investito nell'esercito, nel 2019 lo era lo 0,67%. Ciò ha condotto a un ritardo nella modernizzazione della truppa e a un equipaggiamento non sufficiente delle formazioni, secondo la commissione.

La guerra in corso, stando alla commissione, ha dimostrato che in Europa le guerre si fanno ancora con armi di fanteria, carri armati, artiglieria, aerei da combattimento. A causa delle prescrizioni del freno all'indebitamento, le finanze della Confederazione non tollerano alcuna manovra affrettata. La pianificazione finanziaria della Confederazione dev'essere orientata verso un aumento progressivo delle spese per l'esercito a partire dal 2023, per arrivare all'1% del PIL al più tardi nel 2030.

Rosso-verdi attendisti
Una minoranza di sinistra pensa invece che un eventuale aumento della spesa per l'esercito debba essere discusso in un quadro più ampio. Prima di questa decisione, un'analisi approfondita dell'attuale situazione di conflitto e delle sue conseguenze s'impone.

Dal canto suo, il Consiglio federale sostiene la mozione. Per quanto riguarda l'obiettivo indicato, il Consiglio federale valuterà costantemente l'evoluzione delle spese dell'esercito alla luce delle spese complessive del bilancio della Confederazione.

Ciberspazio
Il secondo oggetto legato all'esercito è un postulato - elaborato dalla stessa commissione preparatoria e che il governo si dice pronto ad accogliere - che chiede al governo di riesaminare la nozione di sussidiarietà in seno al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) nell'ambito della collaborazione in materia di prestazioni di sicurezza nel ciberspazio.

La situazione in Ucraina, secondo la commissione, mostra che la nozione di sicurezza dev'essere intesa in modo più ampio, specialmente nel ciberspazio. Se la situazione si deteriora, diversi ambiti possono essere rapidamente colpiti: economia, società, difesa, approvvigionamento e altri.

Per contrastare efficacemente i pericoli a più livelli, occorre utilizzare in modo mirato le competenze esistenti a livello federale, evitando i doppioni. Il DDPS dispone di competenze sia in ambito civile che in ambito militare. Una separazione di queste competenze non è più sostenibile in prospettiva futura, stando alla commissione.

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