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SVIZZERALex Netflix, finale senza enfasi: si impongono i "sì"

15.05.22 - 12:15
La modifica della legge sul cinema è stata chiaramente approvata dal popolo svizzero.
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Lex Netflix, finale senza enfasi: si impongono i "sì"
La modifica della legge sul cinema è stata chiaramente approvata dal popolo svizzero.
Il presidente del settore cinematografico: «È un sì molto importante per l'industria cinematografica svizzera». Il vice-presidente dei giovani PLR: «Volevamo difendere i consumatori. Ci saremmo aspettato un risultato meno netto».

BERNA - Il sipario è calato sulla votazione riguardante la legge sul cinema. E benché fra i tre temi in votazione fosse quello sulla carta dall'esito più incerto, la Lex Netflix è stata chiaramente approvata dal popolo svizzero. La percentuale di sì è stata del 58,4%.

La modifica di legge, ricordiamo, obbligherà le piattaforme di streaming come Netflix o Amazon Prime a investire il 4% del fatturato lordo generato in Svizzera nella cinematografia elvetica, come già fanno i fornitori svizzeri. La norma costringerà inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa.

Verso il sì a Ginevra e Zurigo - Sì convinto alla modifica della legge sul cinema a Ginevra: in base ai dati del voto per corrispondenza, la cosiddetta Lex Netflix è approvata dal 74,4% dei votanti. Lo riferisce la RTS. Un "sì" dovrebbe uscire dalle urne anche a Zurigo: in base alle stime pubblicate dalla cancelleria, la revisione legislativa dovrebbe essere approvata dal 53,3% dei votanti. Risultati parziali danno i favorevoli davanti anche nei cantoni Grigioni, Neuchâtel, Vallese e Lucerna.

Il voto in Ticino - Alla fine dello spoglio nei 106 comuni ticinesi, i sì hanno rappresentato il 58,1% dei voti, i no il 41,9%.

La reazione dei vincitori - «È un "sì" molto importante per l'industria cinematografica, per il turismo e per la Svizzera». Con queste parole il presidente dell'associazione svizzera del settore cinematografico e audiovisivo Cinésuisse e consigliere nazionale Mathias Aebischer (PS/BE) ha commentato il sempre più probabile sì alla Lex Netflix. «Oggi la popolazione ha inviato un chiaro segnale a favore dei nostri registi e della nostra industria audiovisiva», ha aggiunto la consigliera nazionale Marie-France Roth Pasquier (Centro/FR). «Il settore avrà nuove opportunità», ha da parte sua affermato alla RTS Géraldine Rod, giovane regista di serie web. «Saremo in grado di offrire nuovi format e le collaborazioni con l'estero aumenteranno».  «Bisogna evitare che la parte tedescofona del Paese si accaparri tutti i fondi», ha invece affermato il regista friburghese Pierre Monnard commentando i risultati della votazione. «È una bella vittoria del settore di fronte alle argomentazioni "ideologiche" dei referendisti. Ora occorre assicurarsi che tutte le parti del Paese ne traggano vantaggio in futuro».

E dei vinti - È ovviamente deluso il vice-presidente dei giovani liberali radicali Alec von Barnekow: «Volevamo difendere i consumatori, soprattutto i giovani», ha precisato a Keystone-ATS, il rappresentante della sezione giovanile del PLR che era tra i promotori del referendum contro la Lex Netflix. «Ci saremmo certamente aspettati un risultato più serrato» - ha continuato. «Il risultato non è poi così malvagio per un partito giovane, che ha dovuto combattere i parlamentari PLR, il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento». Per il consigliere nazionale Mike Egger (UDC/SG) è invece chiaro che i servizi di streaming diventeranno più costosi a causa della nuova legge. «Con questa legislazione, la popolazione riceverà ora un programma televisivo ordinato dallo Stato». 

Le opinioni dei partiti:

FAVOREVOLI:

Verdi: «Siamo molto contenti che l'elettorato abbia approvato la Legge sul Cinema», affermano gli ecologisti su Twitter. La riforma rafforza la diversità e la qualità del cinema svizzero e obbliga i giganti internazionali dello streaming a dare un contributo equo alla creazione di valore aggiunto locale.

PS: In un cinguettio, i socialisti affermano che il risultato odierno è un segnale forte per il cinema svizzero, la diversità culturale e linguistica del nostro Paese e per fare in modo che le multinazionali dello spettacolo si assumano le loro responsabilità.

Alleanza di Centro: Per l'Alleanza del Centro i servizi di streaming e le emittenti televisive svizzere sono ora sullo stesso piano. Questo non andrà solo a vantaggio solo dei registi, ma anche dei fornitori e dei comuni dove si svolgono le riprese.

Verdi liberali: Il sì alla lex Netflix è una grande notizia per il cinema svizzero, afferma il PVL su Twitter. Questa legge consente di correggere parte delle distorsioni concorrenziali subite dal settore cinematografico e televisivo elvetico.

CONTRARI:

PLR: In una nota, il PLR deplora il "sì" alla "paternalistica" legge sul cinema. La qualità non migliorerà con un consumo obbligatorio regolato per legge. La proposta era inoltre in contrasto con la libertà di scelta dei consumatori, che ora saranno ancora più gravati dal punto di vista finanziario.

Giovani PLR: «Ci saremmo aspettati un risultato più serrato», che non è però poi così negativo per un partito giovane, «che ha dovuto combattere i parlamentari PLR, il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento».

Giovani Verdi liberali: I partiti giovanili rimarranno vigili per verificare che, ad esempio, non si presenterà una "Lex Spotify" per i servizi musicali, ha indicato la co-presidente dei Giovani PVL Virginie Cavalli. Il risultato della votazione mostra che le persone sono consapevoli di ciò che consumano sui servizi di streaming, precisa.

UDC: «I servizi di streaming diventeranno più costosi a causa della nuova legge», sostiene il consigliere nazionale Mike Egger (UDC/SG). A suo dire, con questa legislazione, la popolazione riceverà ora un programma televisivo ordinato dallo Stato.

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