Zurigo proibirà la pubblicità della birra sulle facciate dei ristoranti
Dal PEV al PS sono diversi si sostenitori di un divieto a livello nazionale, simile a quello adottato per i prodotti del tabacco.
ZURIGO - Hürlimann, Feldschlösschen, Schützengarten... da luglio le note pubblicità di birra sulle facciate dei ristoranti saranno vietate nella città di Zurigo. Così è stato deciso, modificando il regolamento per la pubblicità su suolo pubblico, con l'intento di proteggere i giovani e prevenire l'uso di sostanze che creano dipendenza.
La misura è stata ben accolta dal Partito Evangelico svizzero. «La pubblicità ha effetto!», sottolinea la consigliera nazionale Lilian Studer (PEV). L'argoviese è convinta: «Il divieto di pubblicizzare gli alcolici a livello nazionale, che rafforza la protezione dei minori, è un tema da affrontare».
Secondo Studer, tuttavia, la mossa deve essere ben ponderata: «Purtroppo è sempre difficile a livello politico limitare le opzioni pubblicitarie per l'alcol. Così è stato per i tabacco e lo è ancora di più per gli alcolici». Infatti, l'iniziativa popolare per un divieto di pubblicità del tabacco tra i giovani è stata accolta dal popolo, nel febbraio del 2022, con circa il 57% dei consensi. Il Parlamento, però, aveva sempre respinto tali disposizioni. Studer è appoggiata del collega di partito Nik Gugger, che sottolinea: «Bisognerebbe esaminare a livello nazionale il divieto di pubblicizzare alcolici».
Un problema sociale - I Consiglieri nazionali del PEV non sono i soli a vederla in questo modo. Anche il PS è fondamentalmente d'accordo: «Le campagna pubblicitarie di alcolici sui giornali dovrebbero essere proibite, l'elevato consumo di alcol deve essere un problema da affrontare anche a livello nazionale», aggiunge Martina Munz, consigliera nazionale socialista.
Secondo Munz, l'alcol è un problema sociale che pesa sulle famiglie e specie sui bambini, indirettamente vittime delle conseguenze di questa dipendenza. «Le misure del governo non devono indurre le persone a consumare più alcol», prosegue la socialista. «In generale, le pubblicità degli alcolici sono un problema. Per questo si potrebbe immaginare un modello simile a quello approvato con l'iniziativa “giovani senza tabacco”».