Mosca è intenzionata a intraprendere azioni legali contro la pubblicazione di articoli critici contro il suo Presidente.
L'ambasciata russa di Berna: «Siamo indignati per questa caricatura. Ci riserviamo il diritto di denunciare per diffamazione e calunnia la Neue Zürcher Zeitung».
BERNA - La Russia ha minacciato la "Neue Zürcher Zeitung" d'intraprendere azioni legali dopo la pubblicazione di articoli critici verso il leader del Cremlino Vladimir Putin e di una sua caricatura. L'ambasciata russa in Svizzera ha divulgato oggi sul suo sito web una lettera in tal senso.
«Siamo estremamente indignati per la pubblicazione della caricatura offensiva del Presidente della Federazione russa», si legge nel testo. «Crediamo che la libertà di espressione non sia in alcun modo compatibile con la libertà di diffondere insulti e notizie false», scrive ancora l'ambasciata.
La rappresentanza di Mosca nella Confederazione afferma poi di riservarsi il diritto di denunciare per diffamazione e calunnia il giornale per i suoi articoli passati, così come per eventuali future pubblicazioni dal tenore simile nei confronti della leadership russa.
Письмо главному редактору газеты «Нойе Цюрхер Цайтунг» («НЦЦ») Э.Гуйеру
— Russian Embassy Bern (@RusEmbSwiss) July 16, 2022
в связи с публикацией карикатуры 09.07.2022 г.
⬇️⬇️⬇️: https://t.co/AFyUzY9Usi pic.twitter.com/n1GmOibtxQ
Il motivo sarebbe in particolare da ricercare in un pezzo apparso sull'edizione della "NZZ" del 9 luglio. In esso, il quotidiano zurighese scriveva che la guerra in Ucraina era anche una battaglia di narrazioni. Il testo era corredato da una foto ritoccata di Putin, ritratto con un naso rosso da clown e i colori dell'arcobaleno sul volto. Questa era stata diffusa su Twitter con l'hashtag #PutinWarCriminal.
L'ambasciata russa aveva già criticato la "NZZ" per i suoi servizi sul Paese e sul conflitto ucraino. Dal canto suo, il giornale non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla vicenda.
Da quando ha inviato le proprie truppe in Ucraina, Mosca ha intrapreso azioni interne senza precedenti contro l'opposizione e i media ostili. Il Cremlino ha dichiarato diverse entità «indesiderabili» e le ha descritte come una «minaccia». Se organizzazioni, fondazioni o società straniere vengono classificate in questo modo, i russi legate a esse rischiano pesanti multe o pene detentive fino a sei anni.