Si tratta prevalentemente di persone che hanno giocato un ruolo nei referendum farsa organizzati dal Cremlino.
I loro averi in Svizzera saranno congelati e segnalati alla SECO.
BERNA - Seguendo l'Unione europea, la Svizzera reagisce all'annessione di territori ucraini da parte della Russia aggiungendo una trentina di persone e organizzazioni alla lista delle sanzioni. La misura è stata approvata dal ministro dell'economia Guy Parmelin, che oggi ha informato il Consiglio federale.
Si tratta principalmente di persone che hanno avuto un ruolo nei cosiddetti referendum organizzati dalla Russia in alcune regioni ucraine alla fine di settembre, precisa una nota odierna del Governo. I loro averi in Svizzera devono essere congelati e segnalati alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha modificato anche l'allegato 6 dell'ordinanza affinché le restrizioni finora applicabili alle regioni di Donetsk e Lugansk vengano estese alle regioni di Zaporižžja e Cherson, non controllate dal governo ucraino e annesse illegalmente dalla Russia. La modifica dei due allegati entra in vigore oggi alle 18.00.
Sempre oggi, il DEFR ha informato il Consiglio federale sulle altre misure previste dall'ottavo pacchetto di sanzioni dell'Ue adottato il 6 ottobre scorso, in particolare sulla base giuridica per introdurre un tetto al prezzo del petrolio (oil price cap) e ampliare la lista dei beni soggetti a restrizioni. Il governo deciderà sull'adozione di queste nuove misure, viene precisato, prima di concludere che il DEFR ha iniziato i lavori in tal senso.