Preoccupate Travail Suisse e l'Unione sindacale svizzera.
BERNA - Le misure annunciate oggi dal Consiglio federale sull'AVS, l'AI e la previdenza professionale non bastano. È questa l'opinione di Travail Suisse e dell'Unione sindacale svizzera (USS), che si attendono di più dal Governo. Sia le rendite AVS sia il tasso d'interesse minimo del secondo pilastro restano infatti, a loro giudizio, inadeguati.
Travail Suisse accoglie comunque favorevolmente la «buona notizia» relativa all'aumento del 2,5% dal prossimo gennaio delle rendite AVS/AI. Ciò permetterà ai pensionati di «mantenere parzialmente» il proprio potere d'acquisto, spiega l'associazione in una nota, aggiungendo però che da solo tale provvedimento è insufficiente.
«I lavoratori hanno bisogno di aumenti salariali in linea con l'inflazione per impedire che il potere d'acquisto e i consumi privati diminuiscano», si prosegue nel comunicato. Nel corso della sessione autunnale, le Camere federali hanno approvato delle misure per adattare le pensioni al rincaro l'anno prossimo, una decisione che stando all'organizzazione va messa in atto rapidamente.
Dal canto suo, l'USS è preoccupata per il secondo pilastro e sottolinea in una presa di posizione come il tasso d'interesse minimo della previdenza professionale all'1%, un livello storicamente basso, sia invariato da anni. Oggi, tuttavia, le condizione sono cambiate con la fine dei tassi negativi e una situazione delle casse pensioni stabile, fa notare. Il sindacato ritiene quindi «incomprensibile» che gli assicurati non possano approfittare dei buoni risultati ottenuti negli scorsi anni.
Per garantire le prestazioni delle casse pensioni, il tasso minimo dovrebbe in ogni caso seguire il corso dell'inflazione. «L'Esecutivo oggi ha sprecato l'occasione di rafforzare la fiducia nel secondo pilastro», lamenta l'USS.