Secondo la SEM la normale procedura in vigore rendeva impossibile accogliere i numerosi rifugiati
BERNA - Senza l'introduzione dello statuto di protezione S per i rifugiati ucraini, il sistema dell'asilo in Svizzera sarebbe crollato. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) non sarebbe mai stata in grado di accogliere i numerosi rifugiati con la normale procedura in vigore, ha dichiarato oggi alla radio SRF la segretaria di Stato della migrazione Christine Schraner Burgener.
Una normale procedura di asilo richiede 140 giorni. All'inizio, i centri federali per l'asilo avevano 5'000 posti, contro i 9'000 attuali. A volte ci sono 1'800 arrivi al giorno. Se tutti questi rifugiati avessero dovuto rimanere nei centri per 140 giorni, il sistema non avrebbe retto, ha sottolineato la responsabile.
Secondo Christine Schraner Burgener, una gran parte di ucraini vuole tornare nel proprio Paese dopo la guerra. Almeno questo è il risultato di un sondaggio condotto dall'Onu, secondo il quale l'81% dei rifugiati si sarebbe espresso in tal senso. È anche quello che ha concluso lei nelle interviste personali.
La Svizzera vive attualmente un afflusso di rifugiati come non ne ha più visti da decenni. Oltre agli ucraini, il numero di richieste di asilo provenienti da altri Paesi è aumentato notevolmente negli ultimi mesi.
Come misura immediata la Confederazione trasferisce le persone dai sovraffollati centri federali per l'asilo ai cantoni prima del previsto. Inoltre, sono stati messi a disposizione nuovi alloggi, tra cui caserme, sale polivalenti e rifugi della protezione civile.