Una petizione chiede al Canton Vallese di bloccare la donazione promessa per la ristrutturazione della caserma delle Guardie svizzere.
SION - L'Associazione svizzera dei liberi pensatori ha depositato oggi una petizione per chiedere al Canton Vallese di riconsiderare la sua promessa di concedere un milione di franchi per la ristrutturazione della caserma delle Guardie svizzere in Vaticano. Il testo è stato firmato da oltre 4100 persone.
Per finanziare la donazione, il Consiglio di Stato vallesano intende attingere a un fondo della Lotteria Romanda (associazione senza scopo di lucro che organizza giochi d'azzardo e lotterie nei sei cantoni francofoni) che è a sua disposizione. Ma per l'Associazione svizzera dei liberi pensatori (ASLP) si tratta di un abuso di diritto, in quanto non rispetta le norme che regolano l'uso di questo denaro.
I firmatari sottolineano che i progetti sostenuti devono essere d'interesse pubblico e non di natura prevalentemente religiosa. Non è il caso di questo contributo finanziario all'esercito privato del Papa, dove le guardie «devono essere cattolici praticanti», rileva la ASLP.
I firmatari chiedono quindi al Vallese di procedere come ha fatto il Consiglio di Stato di Lucerna, ossia di sottoporre la questione al Gran Consiglio sotto forma di decreto soggetto a referendum. Consultata lo scorso settembre, la popolazione del cantone della Svizzera centrale, anch'esso cattolico, ha rifiutato con il 71,48% dei voti di cofinanziare la nuova caserma per un importo di 400'000 franchi.
Progetto ticinese
La nuova caserma, del costo di 45 milioni di franchi (oltre a 5 milioni per l'alloggio provvisorio delle guardie, ndr.), è stata disegnata degli architetti ticinesi Durisch e Nolli. Responsabile del finanziamento è la Fondazione per il restauro della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano, presieduta dall'ex direttore della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Roth, che raccoglie donazioni da privati, istituzioni religiose e fondazione.