Le due aziende statali hanno aderito a una rigida politica di risparmio energetico. Per molti impiegati la riduzione è però eccessiva.
BERNA - L'allarme per una possibile situazione di carenza elettrica sembrerebbe essere rientrata, eppure negli uffici delle FFS molti dipendenti sono costretti a lavorare con la giacca a causa delle basse temperature. La SonntagsZeitung riporta la testimonianza di un dipendente dell'azienda ferroviaria. Secondo il suo racconto, le temperature negli uffici open space sono addirittura inferiori da quelle raccomandate dal Governo.
In ufficio con la giacca - Secondo le disposizioni giunte da Berna le temperature all’interno delle abitazioni o negli uffici non devono superare la soglia di 20 gradi. Una misura per scongiurare una probabile situazione di carenza di energia. Il dipendente sospetta che le FFS vogliano risparmiare sui costi di riscaldamento e incentivare i dipendenti a lavorare da casa.
I dipendenti delle FFS però non sarebbero gli unici a dover lavorare con il giaccone invernale. Sempre il settimanale svizzero tedesco cita un impiegato delle Poste che racconta una situazione analoga. Sia le Poste che le FFS infatti sembrano aver aderito a una rigida politica di risparmio energetico.
Un ambiente di lavoro adeguato - «Le FFS rispettano le raccomandazioni della Confederazione, tra cui la riduzioni delle temperature all’interno dei treni e negli uffici a 20 gradi», ha affermato la portavoce dell’azienda Sabrina Schellenberg alla SonntagsZeitung. «Nel caso in cui le temperature in un ufficio dovessero risultare troppo rigide, l’azienda provvederebbe immediatamente ad apportare le dovute modifiche per mantenere un ambiente di lavoro adeguato», ha concluso.
Gli esperti però criticano la riduzione della temperatura fino a 19 gradi all’interno degli uffici. Temperature così rigide potrebbero comportare rischi per la salute e per la sicurezza.