La Commissione della sanità del Consiglio nazionale chiede controlli anche per altri agenti patogeni. Il Governo è d'accordo
BERNA - L'esame delle acque reflue andrebbe esteso ad altri agenti patogeni oltre al rilevamento del coronavirus. È quanto chiede un postulato della Commissione della sanità del Consiglio nazionale che il Governo raccomanda di accogliere.
Stando alla commissione, un sistema di allerta precoce per il rilevamento e il monitoraggio degli agenti patogeni contribuisce alla sicurezza della Svizzera, come dimostra la crisi legata al Covid.
Anche al di fuori dei periodi di crisi il monitoraggio ha un'utilità concreta: nelle acque reflue si possono sorvegliare le resistenze agli antibiotici o gli agenti chimici inquinanti. Le informazioni acquisite grazie ai campioni di acque reflue e al loro sequenziamento possono favorire la capacità d'innovazione quale polo di ricerca e polo economico.
Vari Paesi analizzano già le acque reflue per rilevare, oltre al coronavirus, altri agenti patogeni quali il poliovirus, l'influenza o il vaiolo delle scimmie.
Nella sua risposta, il Consiglio federale precisa che gli obiettivi del postulato verranno approfonditi nell'ambito della revisione in corso della legge sulle epidemie. Sarà anche esaminata l'idoneità del monitoraggio delle acque reflue quale strumento per la rilevazione degli agenti patogeni di altre malattie trasmissibili e delle resistenze agli antibiotici.