Dopo 4 anni di ripetuti imbrogli i colleghi l'hanno denunciata presso il Dipartimento delle finanze
SOLETTA - Risale al 2019 il licenziamento senza preavviso dell'impiegata delle imposte di Soletta che imbrogliava i registri degli orari di lavoro. Ora il Tribunale amministrativo della regione ha dichiarato legale il suo licenziamento. Lo riporta la "Solothurner Zeitung"
I suoi colleghi non avevano avuto il coraggio di denunciarla per timore di essere licenziati a loro volta. A quanto pare la donna aveva instaurato un clima di terrore e minacciava chi osava rimproverarla per i suoi comportamenti.
Infrazione dopo infrazione, i suoi colleghi sono riusciti a dimostrare la sua colpabilità. Una volta ha timbrato il cartellino di fine lavoro alle 18.45 ma è stata avvistata alla Migros di Langendorf poco prima dell'orario di chiusura del negozio, verso le 18.15.
Ovviamente non era la prima volta che commetteva un'infrazione del genere. Stando alle testimonianze dei suoi colleghi non timbrava le pause pranzo, timbrava molte più ore di quante non ne passasse in ufficio e andava dal parrucchiere durante gli orari di lavoro.
Una volta la donna si è fatta accreditare 6 ore di lavoro perché si trovava in ufficio non per lavorare, ma per preparare una presentazione scolastica con il figlio. I suoi colleghi, sempre più frustrati dal suo comportamento, sono riusciti a dimostrare che si trovava alla Lidl durante gli orari di lavoro da lei timbrati.
Stando a quanto dichiarato dal Tribunale, la donna «ha ripetutamente e deliberatamente registrato le ore di lavoro in modo errato a suo favore».
La donna ha sostenuto di non poter più commentare o confutare le singole accuse perché non aveva più accesso al suo calendario Outlook. Ha poi affermato di avere dovuto lavorare di domenica senza avere la possibilità di timbrare le sue ore. Il tribunale non si è soffermato sulle singole accuse «poiché anche quelle individuali erano sufficienti a giustificare un licenziamento».
Il responsabile dell'ufficio dell'epoca ha dichiarato che, nel complesso, non era a conoscenza delle sue azioni. Il dipendente che lo ha informato aveva lavorato «in modo molto preciso e accurato».