Dovranno accollarsi i costi supplementari, pari a 50 milioni di franchi.
BERNA - Le aziende che hanno costruito la galleria di Eyholz, sull'A9 nell'Alto Vallese, dovranno accollarsi i costi supplementari pari a 50 milioni di franchi. Lo ha deciso a inizio mese il Tribunale federale nell'ambito di una diatriba durata anni.
Lo ha detto all'agenzia Keystone-ATS il portavoce dell'Ufficio federale delle strade (USTRA) Thomas Rohrbach, dopo che il Controllo federale delle finanze (CDF) ha reso pubblica oggi la disputa in un rapporto sui difetti di costruzione in un altro tratto dell'A9 tra Raron e Gampel, dove la carreggiata è stata realizzata troppo stretta.
Durante i lavori di costruzione del tunnel lungo 4,25 chilometri gli operai hanno riscontrato problemi di natura geologica, cosa che ha comportato un massiccio superamento dei costi rispetto a quanto preventivato. Complessivamente la galleria inaugurata nella primavera del 2018 è infine costata circa 670 milioni di franchi.
Il consorzio di cui fanno parte le imprese Frutiger, Interalp Bau, CSC e Jäger ha quindi richiesto aggiunte contrattuali. Ma il committente, l'Ufficio cantonale per la costruzione delle strade nazionali, si è opposto su pressione dell'USTRA e del Controllo cantonale delle finanze.
Il Tribunale distrettuale di Visp e il Tribunale cantonale sono giunti entrambi alla conclusione che solo circa 300'000 franchi vada addebitato alla Confederazione e al Cantone, cosa che il Tribunale federale ha ora confermato. La motivazione dettagliata della sentenza non è ancora stata pubblicata, ha indicato Rohrbach, ma dovrebbe giungere presto.
Controversi anche i costi aggiuntivi per un'altra galleria sull'A9 che dovrebbe già essere completata da tempo, ma che sarà pienamente utilizzabile soltanto tra diversi anni. Si tratta del tunnel del Riedberg nei pressi di Leuk, dove il pendio è franato. Stando all'USTRA, a questo proposito non è in corso alcun procedimento giudiziario. Attualmente la revisione interna dell'USTRA sta svolgendo un'ampia analisi.
«Si tratta di accertare gli effetti finanziari, rendere plausibili aggiunte contrattuali e calcolare così - tra l'altro - gli importi concreti - ha spiegato il portavoce - Non appena saranno disponibili i risultati di questa revisione potremo decidere sui prossimi passi, ad esempio se si arriverà a un procedimento giudiziario».
Mentre stavano allestendo i paletti per il guardrail sul tratto Raron-Gampel, gli operai si sono accorti nel 2021 che la carreggiata era troppo stretta: su una lunghezza di 540 metri mancava l'asfalto fino a una larghezza di mezzo metro. L'azienda responsabile ha corretto l'errore senza accordarsi con la direzione dei lavori locale, si legge nel rapporto del CDF commissionato dalla Delegazione delle finanze (DelFin).
Stando a quest'ultimo l'impresa e la comunità d'ingegneri responsabile delle misurazioni vogliono fatturare al committente, ossia il Cantone, costi supplementari di circa 410'000 franchi; tuttavia il 96% dei costi di costruzione dell'autostrada viene finanziato dalla Confederazione.
Sempre stando al rapporto, tra i partecipanti al progetto non vi è unità di vedute sui motivi che hanno portato all'errore. Una possibile ragione è la trasmissione di dati digitali. Se dopo l'asfaltatura fosse stata misurata la larghezza della carreggiata si sarebbe potuto scoprire rapidamente lo sbaglio.
Già in un rapporto del 2016 il CDF aveva criticato l'Ufficio cantonale per la costruzione delle strade nazionali vallesano, accusato di aver agito in maniera lacunosa. Nel suo nuovo rapporto esso riferisce di ripetute segnalazioni da parte dell'USTRA di difetti di costruzione nell'Alto Vallese. Nell'esame dell'attuazione delle sue raccomandazioni l'USTRA riscontra «grandi problemi». La situazione è «molto preoccupante». Il CDF continuerà a informare la FinDel.