Carri a Berlino? Occhio alla neutralità, avverte un professore di diritto
BERNA - Se la Svizzera vendesse carri armati alla Germania, farebbe parte della catena di sostegno militare all'Ucraina.
Questo secondo Oliver Diggelmann, professore di diritto internazionale ed europeo all'Università di Zurigo. Secondo l'esperto, gli invi di carri armati svizzeri rafforzerebbero la Germania militarmente e le darebbero un nuovo spazio di manovra in termini di sostegno a Kiev.
Con una simile operazione, la Svizzera potrebbe diventare parte integrante della catena logistica di supporto militare all'Ucraina, afferma sui giornali in lingua tedesca del Gruppo Tamedia. «La Confederazione deve decidere se vuole essere coinvolta in questa dimensione militare».
Attualmente, la Germania è un Paese non belligerante che sostiene militarmente l'Ucraina, secondo il diritto internazionale, spiega. Ma se questo sostegno dovesse diventare una parte centrale delle operazioni militari in Ucraina, diventerebbe essa stessa un Paese belligerante. «Il limite preciso non è chiaro», aggiunge lo specialista, »ma se la Germania lo oltrepassa, la consegna di carri armati da parte della Svizzera diventerebbe incompatibile con il principio di neutralità».
Venerdì la stampa ha rivelato che la Germania ha chiesto alla Svizzera di acquistare carri armati Leopard 2 in disuso. Questi carri armati dovrebbero sostituire quelli che la Germania e altri Paesi dell'UE hanno consegnato all'Ucraina. La vendita richiederebbe l'approvazione del Parlamento.