Il video della lingua del Dalai Lama continua a indignare. Lo difendono i tibetani svizzeri: «È un onore essere abbracciati o baciati da lui».
La comunità tibetana in Svizzera scende in campo per difendere il loro Dalai Lama al centro del ciclone per un video diventato virale dove chiede a un bambino di succhiargli la lingua.
Negli scorsi giorni hanno inviato diverse lettere ai media di oltre Gottardo per sostenere il loro maestro. Ritengono che sia stato vittima di un complotto cinese. Per loro, il fatto che il Dalai Lama abbia chiesto a un ragazzo di succhiargli la lingua non è altro che uno scherzo o un malinteso.
La pensa così anche la tibetano Tapa Sonamtsang (22 anni), che vive in Svizzera dal 2019. Le critiche internazionali al Dalai Lama l'hanno ferita parecchio, e giudica la tempesta mediatica che si è venuta a creare come figlia di una fondamentale mancanza di conoscenza della cultura tibetana e della natura del Dalai Lama nel mondo occidentale.
"Ha una personalità umoristica"- «Per tutto il Tibet, il Dalai Lama è un sorta di dio, un padre. È molto amichevole, gentile e aperto», ha spiegato Solantsang al portale di 20 Minuten. Ha anche una personalità umoristica, gli piace divertirsi, aggiunge. «È un onore essere abbracciati o baciati da lui». Lei stessa lo ha già incontrato di persona.
Tirare fuori la lingua per salutare è un'antica tradizione tibetana. «Il 'succhiami la lingua' era una battuta del Dalai Lama. Con il suo umorismo, il monaco buddista cerca spesso di alleviare il nervosismo dei credenti durante un incontro. Non aveva né cattive intenzioni né intenzioni pedofile». Su questo Sonamtsang non ha dubbi, tuttavia, afferma che è fondamentalmente importante stabilire dei limiti: «Le toccate indesiderate non vanno mai bene».
Il Dalai Lama si è scusato - Il video del Dalai Lama ha provocato una tempesta di indignazione. Il suo comportamento è stato apertamente criticato da Niklaus-Samuel Gugger, consigliere nazionale del Partito evangelico svizzero (PEV) e uno dei co-presidenti del Gruppo di amicizia Svizzera-Tibet. «Questo genere di cose non è accettabile. Se si trattava di uno scherzo, era di pessimo gusto». Ogni situazione in cui viene violata l'integrità personale o sessuale di una persona oltrepassa il limite, ha detto. Lo stesso Dalai Lama si è scusato per il suo gesto dopo la valanga di critiche di cui è stato investito.
Difeso anche dal leader tibetano in esilio - In mattinata è arrivata anche la difesa da parte del capo del governo tibetano in esilio, Penpa Tsering. Le azioni del Dalai Lama sono state "innocenti" e sono state male interpretate, ha detto ai giornalisti durante un evento a Nuova Delhi, sottolineando - secondo quanto riporta la Cnn - che la bufera suscitata dal gesto del Dalai Lama ha "ferito" i seguaci del leader. "Sua santità ha sempre vissuto nella santità, (seguendo la vita di) un monaco buddista, compreso il celibato. I suoi anni di pratica spirituale sono andati oltre i piaceri sensoriali», ha detto Tsering, secondo il quale si tratta di «una campagna diffamatoria di tale portata, divenuta in così poco tempo globale, è stata orchestrata da Pechino». «La vera vittima è lo stesso Dalai Lama», ha accusato il politico parlando coi giornalisti a Delhi. «Sono stati i cinesi a recuperare il video di un gesto al quale nessuno, tra le centinaia di presenti, aveva dato importanza. L'udienza si è tenuta a Dharamsala, lo scorso 28 febbraio, ed erano presenti anche rappresentanti dei media. Dobbiamo chiederci chi ha recuperato il video e lo ha rilanciato sul web». Tsering ha aggiunto: «È triste che le azioni di Sua Santità siano state così travisate. Chi guarda il video dall'inizio alla fine capisce l'atteggiamento affettuoso, tipico di un nonno: il Dalai Lama ha 87 anni, non bisogna osservarlo e pensare di poterlo accusare come fosse un giovane. Tutti i fedeli tibetani sono stati feriti dalle accuse. Un'intera esistenza ispirata al celibato e alla pratica spirituale ha portato il Dalai Lama oltre la dimensione dei piaceri dei sensi».