Vivienne Huber dell'UDC (e non solo) presa di mira su Twitter: «Sessismo scioccante». Il politologo: «I social media sono tossici»
WALTENSCHWIL - Sui social media regna la misoginia, anche a livello politico. A farne le spese, nell'ultimo degli episodi di questo tipo, due giovani donne candidate per il Consiglio nazionale in vista delle elezioni federali di ottobre.
Una di queste è la giovane democentrista Vivienne Huber. In risposta al suo ultimo tweet con foto "Moderna fuori, conservatrice nel cuore. Con pieno vigore nella campagna elettorale" non ci sono stati solo auguri, ma anche commenti sessisti rivolti in primis al suo aspetto esteriore.
«Le oche possono essere elette in Consiglio nazionale?», «Ti candidi al Nazionale o in Langstrasse?», «Il Consiglio nazionale non è un noleggio di gommoni», si può ad esempio leggere tra i commenti, alcuni dei quali provenienti da elettori dichiaratamente di sinistra, qualcosa che ha provocato forti critiche all'interno dei ranghi del partito stesso.
«Il sessismo mi ha scioccata»
Ad esempio, il socialista Florin Schütz non riesce a concepire questi commenti: «È una cosa stupida. Condanno questo comportamento con la massima fermezza. L'aspetto di una persona o gli stereotipi di genere non sono mai un argomento di discussione. Questo caso dimostra ancora una volta che in una società patriarcale tutte le persone, fino agli ambienti di sinistra, sono portatrici di idee sessiste».
«Anche se non prendo sul personale questi commenti, il sessismo mi ha scioccato», ha invece dichiarato Huber a 20 Minuten, in particolare quelli dalla sinistra. «Fingono di essere tolleranti e poi sparano commenti così». L'assistente di studio medico non si lascia però abbattere: «Ho ricevuto molti incoraggiamenti, sia dall'interno che dall'esterno del partito, di persone che mi sostengono e apprezzano il mio lavoro».
Anche Shayleen Schweri del movimento per i diritti civili Massvoll, un'associazione che si è battuta tra l'altro contro la politica Covid-19 del governo durante la pandemia, ha avuto un'esperienza simile questa settimana. A un tweet in cui la candidata al Consiglio nazionale presentava brevemente se stessa e le sue idee politiche, sono seguiti commenti come «Sexy, cosa c'è di vero sotto la maglietta blu?». Non è una sorpresa per la 24enne: «Le donne in politica sono spesso esposte a commenti di questo tipo. Ma alcuni commenti mi hanno già scioccato per quanto sono sessisti e offensivi».
«I social media sono tossici»
Camille Lothe, presidente dell'UDC nella città di Zurigo, ha a che fare continuamente con commenti insultanti e sessisti: «È una dura realtà che le donne politiche vengano criticate per il loro aspetto, soprattutto se si truccano di più». In particolare le donne politiche del campo borghese sono esposte a questi attacchi: «Ci sono meno donne in questi partiti, quindi sono più sotto i riflettori».
Secondo la consigliera nazionale del PS Tamara Funiciello, quasi tutte le donne che si esprimono in pubblico sono vittime di commenti sessisti: «Se sei bella, sei considerata incompetente; se sei brutta, sei frustrata». Ecco perché le donne in politica dovrebbero essere promosse e sostenute di più: «Le donne non sono ancora così fortemente rappresentate in politica come i loro colleghi uomini. Se si cambia questa situazione, saranno percepite in modo diverso».
Per il politologo Mark Balsiger, «ormai ogni piattaforma di social media è tossica. Chiunque vi si esponga deve aspettarsi critiche, cattiverie o addirittura una “shitstorm” in qualsiasi momento». Su Twitter, in particolare, si è sviluppata una non-cultura: «Una legione di utenti si sfoga regolarmente sugli altri. I bersagli sono per lo più coloro che si sono fatti notare con dichiarazioni provocatorie o per altri motivi».