I criminali contattano le vittime tramite le piattaforme social. Dopo aver conquistato la loro fiducia ottengono le coordinante bancarie.
BERNA - Si chiama Margrit, ha 66 anni e si sta godendo la pensione a Thun. Una sua imprudenza in rete ha favorito il traffico di riciclaggio di denaro proveniente dall’Africa e ora dovrà pagare una multa salata. Le truffe dei “money mule” (letteralmente muli del denaro) sono in aumento in Svizzera e Berna predica prudenza. Ma di cosa si tratta esattamente? Facciamo il punto.
Il modus operandi dei criminali
I criminali entrano in contatto con le vittime tramite le piattaforme online oppure i social media. Dopo aver instaurato un rapporto di fiducia, utilizzano i loro conti bancari come stazioni intermediarie per riciclare denaro sporco all’estero. La prudenza è d’obbligo, perché anche se le vittime non sono direttamente coinvolte nelle transazioni, spesso sono addirittura all’oscuro delle intenzioni criminali, chi partecipa a questi «affari» è perseguibile penalmente per riciclaggio di denaro.
Magrit è diventata una "money mule" all'inizio del 2022. È stata contattata da un generale dello Yemen via Facebook. La loro relazione si è intensificata fino a conquistare completamente la sua fiducia. Inizialmente il misterioso generale chiedeva alla vittima soldi per un biglietto aereo, un cellulare e piccoli regali. Dopo qualche mese però le richieste sono aumentate. Alla fine, l'uomo le ha iniziato a pretendere le coordinate bancarie di Magrit. La donna non ha esitato ad assecondare le richieste del criminale. Un azzardo «nonostante gli avvertimenti di impiegati di banca e amici e i suoi stessi dubbi che potesse trattarsi di frode», come afferma la procura di Berna.
La fiducia delle vittime
Inoltre, Margrit ha inviato all'uomo, di cui non conosceva il nome, una copia della sua carta d'identità. In questo modo i malviventi sono riusciti a collegare il conto Postfinance a un conto Twint. Il numero di cellulare svizzero associato è stato registrato a una persona del Benin, nell'Africa occidentale. Di conseguenza, sul conto postale sono confluiti numerosi bonifici per prodotti offerti sul Marketplace di Facebook ma mai consegnati.
Il Ministero pubblico di Berna non è stato clemente con la pensionata. Margrit avrebbe dovuto presumere di aver messo il suo account a disposizione dei criminali. La donna è stata quindi donna a una multa di 1'600 franchi per riciclaggio di denaro, a cui si sono aggiunte le spese giudiziarie che ammontano a 1'950 franchi.
Una truffe sempre più comune
Margrit però non è l'unica vittima di questo tipo di truffa. Nel 2021 l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) ha ricevuto 205 sentenze e ordinanze penali in relazione a precedenti segnalazioni. L'esempio di Margrit è solo uno dei 1'351 casi che l'Ufficio federale ha ritenuto sospetto e che ha inoltrato al Ministero pubblico dei rispettivi cantoni. In totale, le banche hanno segnalato circa 5'300 casi sospetti nel 2021. Un numero cinque volte superiore rispetto al 2011.