L'ex presidente è stato accolto all'Hallenstadion, tra appelli, discussioni e battute
ZURIGO - Fermento e trambusto a Zurigo: l'ex Presidente statunitense Barack Obama si è recato all'Hallenstadion in occasione dell'evento organizzato dalla società Expansion.space.
«It is wonderful to be here (è meraviglioso essere qui, ndr.)» ha detto Obama al suo ingresso, accolto da una standing ovation della folla presente. Non è purtroppo consentito effettuare riprese o fotografie all'interno dell'evento.
Come suo solito, l'ex leader USA non si è fatto mancare l'ironia. Alla domanda su cosa lo ha colpito di più, quando è diventato Presidente, ha risposto: «Lo Studio Ovale è più piccolo di quanto sembri in tv. Quando vi si entra la prima volta è un po' deludente». Tornando serio, ha spiegato che il governo degli Stati Uniti è una grande macchina, e muoverla «è più difficile di quanto si pensi».
Per Obama, gli States hanno ancora un ruolo importante da svolgere nel mondo. «Quando sorge un problema, si guarda anche a come reagisce Washington». Il pericolo maggiore per le democrazie? «L'emergere di forme di autoritarismo, come si può vedere negli Usa».
Tra clima e intelligenza artificiale
Si è poi parlato di crisi climatica, con Obama che si è detto «orgoglioso» dell'accordo raggiunto a Parigi, «ma non è sufficiente. Ogni singolo Stato deve assumersi la responsabilità e adottare delle misure. Anche se si limita il riscaldamento di pochi gradi, questo può aiutare milioni di persone - in particolare nei Paesi più poveri».
In riferimento all'intelligenza artificiale, l'ex Presidente ha detto che «può fare molte cose positive e sono sicuro che queste tecnologie possono anche aiutare nella lotta contro la crisi climatica. Ma per evitare rischi pericolosi, dobbiamo introdurre linee guida etiche e morali nel suo utilizzo».
In conclusione, ad Obama è stato chiesto di cosa è particolarmente orgoglioso. «Sono fiero di essere riuscito a portare avanti la riforma (“Obamacare”) volta a introdurre l'assicurazione sanitaria per tutti: poter vedere un medico ha salvato la vita a molte persone».
Chi è andato a sentire e vedere Obama?
I colleghi di 20 Minuten hanno intervistato alcune delle numerose persone presenti all'Hallenstadion, quasi tutto esaurito nonostante l'elevato (e criticato) prezzo dei biglietti.
In loco sono arrivati ad esempio statunitensi che vivono in Svizzera, come il gruppo Democrats Abroad: «Per noi è un momento estatico, abbiamo sempre sperato in un viaggio in Svizzera durante la sua presidenza, ma non è purtroppo mai stato possibile». C'erano poi degli svizzeri interessati al parere di Obama sui problemi geopolitici più discussi. «Mi è sempre piaciuta la sua politica. Sono curioso di sentire cos'ha da dire sul futuro degli Usa».
Non è poi mancato chi critica Obama e il suo lavoro, come anche chi ha sfruttato l'eco dell'evento per ribadire le proprie idee, come i “Freiheitstrychler”, diventati noti durante la pandemia. Tra loro anche Nicolas Rimoldi, presidente del movimento Mass-Voll. Hanno sfilato con uno striscione con scritto «Pace, libertà, la Svizzera è e rimane neutrale».
La serata si è aperta con una serie di discussioni con tre ospiti presenti sul palco: Selma Kuyas (esperta del mondo del lavoro), Florian Pachaly (fondatore dell'azienda Recup) e Simona Scarpaleggia (Ceo di Ikea Svizzera).