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BERNA«Nessun taxi ci ha prese», due donne costrette a rincasare a piedi di notte

04.05.23 - 20:00
Succede a Berna: gli autisti non vogliono prendere tratte considerate troppo brevi. In teoria, però, dovrebbero.
IMAGO
«Nessun taxi ci ha prese», due donne costrette a rincasare a piedi di notte
Succede a Berna: gli autisti non vogliono prendere tratte considerate troppo brevi. In teoria, però, dovrebbero.

BERNA - Qualche giorno fa Paula R.* e una sua collega sono rimaste fino a tarda notte a Berna in occasione di una manifestazione. Riportate in stazione da un servizio navetta, si sono concesse uno spuntino e hanno quindi deciso di rincasare a Breitenrain (circa mezz'ora di camminata). Poiché era notte fonda, hanno però deciso di prendere un taxi. Un'impresa che si è rivelata fallimentare: «Abbiamo avvicinato diversi tassisti, ma tutti ci hanno rifiutato».

Seppur i conducenti non le abbiano detto il motivo, per la 25enne è chiaro: «Semplicemente non vogliono guidare per una breve distanza perché non ne vale la pena». Alla fine le due donne hanno dovuto tornare a casa a piedi.

È obbligatorio
Eppure nella città di Berna, come in molte altre città svizzere, vige l'obbligo di trasporto; i tassisti devono - a meno che il passeggero non si riveli irragionevole - percorrere qualsiasi tragitto richiesto da un cliente, anche se breve.

Ma c'è un grande divario tra la teoria e la pratica. Questo diventa subito chiaro quando si parla dell'argomento con i tassisti alla stazione. Alcuni ammettono senza vergogna di rifiutare i viaggi a corto raggio perché non sono abbastanza redditizi. «Se sono in attesa alla stazione da tre ore, non voglio andare a Breitenrain per 20 franchi», dice un lavoratore autonomo che opera nel settore da quasi 30 anni. Preferisce aspettare una corsa più redditizia.

Se i clienti hanno la possibilità di scegliere liberamente il taxi, sembrano dirsi i tassisti, allora anche loro si prendono la libertà di scegliere i propri passeggeri, anche se violano consapevolmente le norme. In ogni caso, non temono le sanzioni. «Il rispetto dell'obbligo di trasporto non viene quasi controllato», dice un altro autista.

«Le autorità non fanno nulla»
Nelle grandi compagnie di taxi con un ufficio centrale, il problema del rifiuto di corse brevi sembra essere meno urgente. Nel caso di singoli autisti, a volte è necessario «dare una mano», dice Markus Kunz, capo di Nova-Taxi: «In generale, però, non abbiamo problemi con gli autisti che rifiutano le corse brevi».

Kunz ammette anche che le corse brevi non sono redditizie: spesso bisogna prima andare dal cliente, accompagnarlo alla macchina e infine trasportarlo a destinazione per dieci franchi. «Alla fine, il tassista ha lavorato 30 minuti per una paga di quattro franchi», dice Kunz. D'altra parte, lo considera un servizio che alla fine paga “in altro modo”: «Beneficiamo anche della pubblicità che i clienti soddisfatti fanno al loro ambiente».

Secondo l'amministratore delegato di Nova, sono soprattutto i singoli proprietari a ignorare le norme. Alla stazione ferroviaria, ad esempio, vede spesso taxi senza l'etichetta del prezzo richiesta dalla legge. Il problema è l'applicazione: «Ho l'impressione che le autorità non facciano nulla al riguardo».

Controlli non facili
Norbert Esseiva, a capo della polizia municipale, non vuole commentare quest'accusa. Tuttavia, sottolinea che la quantità di controlli è determinata dalle risorse di personale. Inoltre, i controlli basati sulla sola osservazione non sono mai facili. «Si tratta sempre di una questione di testimonianza contro testimonianza, motivo per cui non sempre si arriva alla denuncia».

La città di Berna è a conoscenza di singoli casi in cui vengono negate corse su brevi distanze; ogni anno vengono ricevute «alcune lamentele», dice Esseiva. I clienti interessati hanno la possibilità di annotare o fotografare la targa e l'insegna del taxi con il numero. La licenza del tassista può essere annotata anche all'interno del veicolo. «Queste informazioni sono obbligatorie per la presentazione di un reclamo e per ulteriori chiarimenti e interventi», spiega. Kunz, capo di Nova, consiglia anche di sporgere denuncia se il tassista si rifiuta di effettuare la corsa breve nonostante le insistenze del cliente. Ma questo passo legale non viene quasi mai compiuto.

*Nome noto alla redazione

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COMMENTI
 

No Police 1 anno fa su tio
Su su , camminare aiuta la salute 🥰

Ruse 1 anno fa su tio
20 franchi per 2km? Ecco perché non prenderò mai un taxi in Svizzera

dan007 1 anno fa su tio
Taxi a chi avete dato le licenze

angie2020 1 anno fa su tio
segnalare i trogloditi

Bandito976 1 anno fa su tio
stare a casa no è?

BlueShark 1 anno fa su tio
Due passi non hanno mai fatto male …! Mamma mia che gente poltrona…!!

VioLina 1 anno fa su tio
No commet
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