Preoccupa la problematica della carenza di alloggi.
BERNA - Sono tra le 300'000 e le 400'000 le residenze secondarie che sfuggono alla relativa legge. È la stima avanzata dal Consiglio federale, che cita i calcoli dei comuni con una percentuale di seconde case inferiore al 20% rispondendo a un'interpellanza del consigliere nazionale Bastien Girod (Verdi/ZH).
In totale, in Svizzera ci sono circa 4,7 milioni di alloggi, di cui circa 3,95 milioni sono occupati in modo permanente e contano quindi come abitazioni primarie, precisa il Governo nella sua risposta pubblicata oggi.
Nei comuni che hanno una percentuale di abitazioni secondarie inferiore al 20% e che non sono quindi soggetti alla relativa legge, gli alloggi sono invece circa 4,2 milioni, mentre le abitazioni primarie ammontano a circa 3,7 milioni. Del restante mezzo milione di alloggi circa, solo una parte possono essere equiparati alle abitazioni primarie.
L'Esecutivo cita casi di cambiamento di utilizzazione, abitazioni per scopi professionali e di formazione, occupate da uno stesso nucleo familiare all'interno dello stesso edificio, di servizio, occupate da persone non soggette all'obbligo di annuncio, sfitte, alpeggi o inabitabili.
Poiché il numero di abitazioni equiparate alle abitazioni primarie tende a essere comunicato solo da quei Comuni che hanno una quota di abitazioni secondarie vicina al 20%, il numero di tali abitazioni nei Comuni non soggetti alla legge sulle abitazioni secondarie non è noto e ci si affida alle stime delle residenze non primarie.
Il Consiglio federale cita i cambi di destinazione d'uso, le esigenze di lavoro o di formazione, l'uso di due abitazioni nello stesso edificio da parte della stessa famiglia, le abitazioni di servizio, l'occupazione da parte di persone non soggette all'obbligo di registrazione, la non occupazione di un'abitazione, l'uso stagionale o l'inabitabilità.
Girod è preoccupato dalla carenza di alloggi e chiede alla Confederazione di intervenire. La settimana scorsa il ministro dell'Economia Guy Parmelin ha partecipato a una tavola rotonda su questo tema. Nei prossimi mesi Confederazione, Cantoni, Comuni e città istituiranno un gruppo di lavoro congiunto per individuare le modifiche legislative e normative da apportare per rendere più flessibile questo settore. L'obiettivo è quello di arrivare a un piano d'azione.