Si chiude così la storia ultracentenaria della banca fondata da Alfred Escher.
ZURIGO - UBS ha formalmente completato oggi l'acquisizione della concorrente rivale Credit Suisse, ponendo fine alla storia ultracentenaria della banca fondata da Alfred Escher.
«Abbiamo concluso l'acquisizione legale del Credit Suisse», ha dichiarato UBS in una lettera aperta pubblicata oggi sulla NZZ.
Nella lettera, firmata dal CEO Sergio Ermotti e dal presidente Colm Kelleher, la banca a tre chiavi afferma che «l'obiettivo è garantire la stabilità». I servizi bancari del Credit Suisse continueranno a essere forniti «come di consueto e senza interruzioni».
Si prevede che le azioni e gli ADS (American Depositary Receipts) dell'ex seconda banca svizzera, nata dalla Schweizerische Kreditanstalt fondata nel 1856, saranno delistati dalla Borsa di New York e da quella di Zurigo. Gli azionisti di CS riceveranno un'azione UBS per ogni 22,48 possedute.
Coinvolto in una serie di scandali per diversi anni, il Credit Suisse ha visto la sua situazione deteriorarsi rapidamente dopo il fallimento della Silicon Valley Bank a metà marzo. Nell'ambito del piano di salvataggio messo in atto dalle autorità svizzere il 19 marzo, UBS ha accettato di rilevare l'ex rivale per 3 miliardi di franchi svizzeri, dopo aver ottenuto sostanziali garanzie finanziarie dalla Confederazione e dalla Banca Nazionale.
La data del cosiddetto closing - il completamento formale dell'acquisizione - era già stata comunicata una settimana da entrambi gli istituti.