Discorso semi-ufficiale del presidente ucraino che ha parlato al Parlamento durante la pausa pranzo. Assente il gruppo UDC.
BERNA - Volodymyr Zelensky ha parlato quest'oggi alle Camere federali. Collegato in video-chiamata da Kiev, il presidente ucraino ha esordito ringraziando la Svizzera per quanto fatto da quel 24 febbraio 2022 (giorno in cui è iniziata l'aggressione russa al suo Paese) in poi. «Grazie, cara Svizzera per non essere rimasta indifferente alla sofferenza che ci viene inflitta», ha sottolineato Zelensky, riferendosi ai beni congelati agli oligarchi russi e all'attuazione delle sanzioni contro Mosca. «In questa crudele guerra condotta sul nostro suolo, noi stiamo solo difendendo le nostre vite, la nostra libertà, la nostra indipendenza e i nostri valori. Chi sostiene l'Ucraina, sostiene la pace».
Il discorso "semi-ufficiale" del presidente ucraino - svoltosi durante la pausa pranzo del Parlamento e al quale per protesta non ha assistito il gruppo UDC - era stato preceduto dal discorso del presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas (Centro/GR) che aveva esordito condannando senza mezzi termini l'aggressione russa. «Gli attacchi alla popolazione e alle infrastrutture civili sono una chiara violazione dei diritti umani», ha affermato Candinas, aggiungendo che «la sicurezza e l'indipendenza dell'Ucraina sono di grande importanza anche per quelle della Svizzera».
Durante il discorso, durato una quindicina di minuti, Zelensky ha toccato anche il tema delle armi. «Ci servono per riportare la pace sul nostro territorio», ha ricordato il presidente ucraino. «So che in Svizzera si sta ancora discutendo a proposito della possibilità di riesportare il materiale bellico e per questo voglio dirvi che solo insieme possiamo reagire a questa aggressione». Zelensky ha chiuso la propria orazione con un «Viva Ucraina» che ha provocato scroscianti e prolungati applausi dalle platee. Ultima a prendere la parola è stata la presidente del Consiglio degli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG). «Le sue parole ci hanno toccato», ha precisato la 64enne, ricordando che anche uno Stato neutrale ha il dovere di difendere i suoi valori fondamentali come la democrazia e i diritti umani. «Caro presidente Zelensky - ha concluso - non mi resta che ringraziarla per il suo discorso e augurarle tanto coraggio, tanta forza e una pace duratura e giusta per il suo Paese».
L'UDC boicotta - L'UDC, che già negli scorsi giorni aveva manifestato la propria contrarietà all'intervento, era assente, fatti salvi un paio di membri, ovvero il consigliere nazionale bernese Andreas Aebi e il senatore sciaffusano Hannes Germann. Dopo che lunedì 5 giugno erano state confermate ufficialmente data e ora del video-messaggio, i democentristi avevano infatti tentato di opporsi. Il giorno seguente avevano presentato una mozione d'ordine al Consiglio nazionale per impedire il discorso, bocciata però per 128 voti a 58. Così facendo si «danneggiano la credibilità e la neutralità della Svizzera», aveva argomentato a nome del suo partito il consigliere nazionale zurighese Alfred Heer. «Non dobbiamo farci mettere sotto pressione. Poi chi vorrete invitare? Joe Biden? Ursula von der Leyen?», aveva provocatoriamente chiesto ai suoi colleghi della Camera del popolo.
Evento raro - Le apparizioni di personalità straniere davanti al Parlamento sono rare, tanto da non essersi mai verificate fra il 1848 e il 1970. Poi, prima di oggi, si sono rivolti alle Camere federali 28 oratori ospiti, ma tutti di persona. Da notare che nel pomeriggio, in concomitanza con l'allocuzione di Zelensky, una mini manifestazione si è svolta davanti a Palazzo federale. Protagoniste alcune persone, che si sono riunite brandendo delle bandiere ucraine.