SVIZZERAI matrimoni forzati sono una forma di violenza di genere

GINEVRA - La Svizzera, assieme ad altri 11 Paesi, ha fatto adottare oggi una risoluzione, in occasione della 53esima sessione del Consiglio dei diritti umani dell'ONU, sulla lotta contro i matrimoni di minori, precoci e forzati. Il testo riconosce per la prima volta che tale fenomeno rappresenta una forma di violenza di genere.

Con questo documento, spiega una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), si ribadisce la necessità di combattere le forme di discriminazione strutturale e gli stereotipi di genere, che sono tra le cause principali dei matrimoni forzati.

Fra i temi centrali della sessione figurava la difesa dei diritti delle donne e delle ragazze. A questo proposito la Svizzera si è impegnata per il rispetto delle norme internazionali sui diritti delle donne e l'uguaglianza di genere, partecipando ai negoziati su una risoluzione per l'eliminazione della violenza nei confronti delle donne e delle ragazze in cui si punta alla prevenzione del fenomeno.

Tra le altre questioni affrontate figurava un dibattito urgente sugli atti premeditati e pubblici di odio religioso e discussioni riguardanti la società civile, i trasferimenti di armi e il cambiamento climatico.

Sempre a proposito di diritti umani, la Svizzera ha condannato l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e ha esaminato gli attuali sviluppi in Russia, India, Cina, Egitto e Uganda. Inoltre, Berna ha invitato le autorità iraniane a limitare il ricorso alla pena di morte, in conformità con il diritto internazionale, come primo passo verso la sua abolizione.