Il 23 agosto la vita degli abitanti di Wolfisberg cambierà per sempre e le inquietudini non mancano.
NIEDERBIPP (BE) - Quattro fattorie e case, nient'altro. Il bus ha smesso di andarci perché la tratta non era redditizia e per arrivare in paese c'è una salita così ripida che se la tua auto non ce la fa «l'unica soluzione è parcheggiarla in fondo, e salire per 3 km a piedi».
Wolfisberg, discosta frazione di Niederbipp (BE) nell'Emmental-Alta Argovia, conta 180 abitanti i quali sanno già che dal prossimo 23 agosto la loro vita cambierà per sempre.
Il motivo è la riconversione dell'unico albergo-bar del paesino - l'Alpenblick - in un centro temporaneo di alloggio migranti. Come già noto, dovrebbero arrivarne 120, il che praticamente raddoppierebbe la popolazione portandola a 300 anime. Un cambiamento che non manca, e per ovvi motivi, di inquietare la popolazione.
«Non siamo razzisti», spiega alla NZZ il consigliere comunale Udc Rudolf Reber, «se fossero stati 40 o 50 sarebbe potuta anche andare, ma 120? Il Cantone ci sta prendendo in giro, come potranno integrarsi queste persone? Qua non ci sono posti di lavoro, non ci sono negozi, che faranno tutto il giorno?».
Ed è proprio la quotidianità a preoccupare gli abitanti, come riferisce il quotidiano zurighese. Durante la giornata in paese restano solo gli anziani e mamme con i bambini: circa 50 persone a fronte di 120 sconosciuti di cui non si sa davvero nulla. Né se saranno famiglie, giovani, adulti o anziani. Nessuno ne ha la benché minima idea, anche se era stato promesso che la comunità sarebbe stata avvisata con largo anticipo. Cosa che non è avvenuta.
I due eventi informativi tenutisi a Wolfisberg e Niederbipp sono risultati parecchio accesi, con l'intervento esterno di attivisti di destra (gli scampanatori conservatori e scettici degli Freiheitstrychler) e organizzazioni xenofobe (Junge Tat). Un carosello forse troppo estremo, confermano gli abitanti del paesino.
Una parte della politica e l'amministrazione di Niederbipp sono ottimiste, ma va detto che le dimensioni dei due comuni sono molto differenti (si parla di quasi 4'000 persone): «Per andare a scuola i nostri figli prendono uno scuolabus, se arriveranno delle famiglie ce ne vorrà un altro. L'unica cosa che ci preoccupa e che i nostri bambini non possano più giocare sereni nel loro parco giochi», ribadisce Reber
Il cantone di Berna, sollecitato, non si sbottona: «Riteniamo che l'immobile di Wolfisberg sia adatto ad ospitare fino a 120 persone e vorremmo sfruttarlo in questo senso a partire da settembre», scrive il portavoce del Dipartimento salute, sociale e integrazione. Al momento all'Alpenblick, scrive la NZZ, sono in corso lavori di ammodernamento.