Lo afferma la Conferenza dei procuratori svizzeri.
BERNA - Limitare il sequestro e la distruzione di stupefacenti da parte della giustizia? Il comitato della Conferenza dei procuratori svizzeri (CPS) ha valutato la possibilità di applicare anche alle droghe pesanti lo stesso principio attualmente in vigore per la cannabis, la quale non può essere confiscata qualora il suo quantitativo non superi i 10 grammi.
In una sentenza del 19 giugno 2023 (6B_911/2021), il Tribunale federale (TF) aveva stabilito che una quantità di cannabis inferiore ai 10 grammi e destinata al consumo personale, non può essere confiscata per essere distrutta, dato che una simile quantità non costituisce un reato. Secondo la Legge sugli stupefacenti (LStup) - aveva sottolineato il TF nella sentenza - colui che si limita a preparare cannabis in piccole quantità per il proprio consumo non è punibile.
Stando ad un comunicato diramato oggi, il comitato della CPS raccomanda ora ai suoi membri di non applicare alle droghe pesanti la medesima prassi e dunque di continuare a sequestrarne e confiscarne anche piccole dosi.
Il comitato è del parere che, a differenza della cannabis, «nel caso delle droghe pesanti si deve ipotizzare un reato, motivo per cui è necessario continuare a sequestrare piccole quantità e svolgere ulteriori indagini». Secondo la CPS, inoltre, «una regolamentazione simile a quella della cannabis non può essere giustificata dal punto di vista legale e anche in considerazione del potenziale di rischio notevolmente più elevato che comportano altre sostanze in termini di politica sanitaria».
Stando alla CPS, infatti, alle droghe pesanti non si applica la Legge sulle multe disciplinari. «La posizione speciale della cannabis rispetto ad altri stupefacenti è giustificata anche dal fatto che questa sostanza ha un potenziale di dipendenza inferiore rispetto, ad esempio, all'eroina, alla cocaina o al crack», sottolinea.