Stop ai rincari in inverno. Nel 2023 gli svizzeri spenderanno 10 miliardi di franchi per viaggi all'estero.
ZURIGO - Il prezzo per una vacanza al mare è aumentato del 10%, dal 2019 ad oggi. La stima è della Federazione svizzera di viaggi (FSV), che ha fatto il punto sul settore.
La prima buona notizia è però che in inverno, le tariffe non dovrebbero salire ulteriormente.
Il ramo sta tornando ai livelli pre-Covid: gli svizzeri viaggiano tuttora meno all'estero di prima, ma sulla scia della crescita dei prezzi il fatturato delle agenzie è tornato ai volumi precedenti il coronavirus. In seguito ai numerosi licenziamenti dovuti alla pandemia viene comunque ancora lamentata una carenza di personale.
Nell'anno in corso gli svizzeri spenderanno 10 miliardi di franchi per viaggi all'estero che comprenderanno almeno un pernottamento, cioè il 20% in più rispetto al 2022, secondo una proiezione della FSV. Uno spostamento su quattro è gestito da un'agenzia di viaggi: 2,5 miliardi andranno quindi agli 811 membri dell'associazione.
Finora le prenotazioni del 2023 sono state più del previsto, anche se sono ancora del 10% inferiori a quanto fossero prima della pandemia. Sono peraltro appunto aumentati i prezzi: secondo FSV questo è dovuto alla minore capacità dei voli, alla penuria di personale, nonché all'incremento del costo di energia e inflazione. D'altro canto gli svizzeri beneficiano della forza del franco: questo compensa notevolmente l'inflazione nei paesi di destinazione.
Nonostante il miglioramento delle prospettive le sfide non mancano, emerge da un sondaggio condotto dalla FSV fra i suoi membri. La più sentita è la mancanza di personale qualificato: per questo motivo la federazione ha lanciato un corso di formazione specializzato che si rivolge esplicitamente a coloro che provengono da altri rami economici e desiderano cambiare indirizzo professionale.
Il cambiamento climatico, il potere d'acquisto e l'intelligenza artificiale (AI) sono citati come temi importanti per il futuro. Per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030 e il 2050 sono necessari enormi sforzi da parte di tutti gli operatori del settore, sottolinea FSV. L'organizzazione vede invece un grande potenziale nell'IA: le possibilità di consigliare e accompagnare meglio i clienti sono diventate più complete, sostiene la federazione.