La richiesta? Che non possano guadagnare più del doppio di un consigliere federale.
ZURIGO - Il Partito evangelico svizzero (PEV) vuole fissare un compenso massimo per i capi delle aziende parastatali. Ha adottato oggi una risoluzione in tal senso. Essa chiede che i dirigenti delle FFS o della Posta non possano guadagnare più del doppio di un consigliere federale.
Il testo, approvato durante un congresso odierno del partito svoltosi alla Borsa di Zurigo, vuole pure introdurre un tetto per i bonus nelle banche di rilevanza sistemica: devono essere limitati a due mesi di salario supplementare, ovvero il 15% dello stipendio annuo, ha precisato il PEV in una nota.
Il partito esige inoltre un rafforzamento delle competenze di sorveglianza, di intervento e di sanzione da parte dell'Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
468'000 franchi per un ministro
Stando ai dati della Confederazione, il reddito annuo lordo di un consigliere federale ammonta a 468'276 franchi. Otto capi di aziende e di istituti vicini alla Confederazione hanno ricevuto l'anno scorso oltre mezzo milione di franchi nella busta paga.
Con 827'000 franchi, il direttore di PostFinance, Hansruedi Köng, è colui che ha ricevuto lo stipendio più elevato. Includendo la previdenza professionale, il suo stipendio è ammontato a 986'000 franchi.
Köng supera il direttore della Posta, Roberto Cirillo, che ha intascato 822'000 franchi. Segue il direttore delle FFS, Vincent Ducrot, con 762'000 franchi. Tenendo conto delle assicurazioni sociali e della previdenza professionale, i salari di Cirillo e Ducrot superano il milione di franchi.