L’associazione risponde all’inchiesta delle testate del gruppo Tamedia: «Le tariffe non lasciano margini a prezzi di acquisto esorbitanti».
BERNA - «Nessun produttore di pace-maker ha un potere di mercato che gli consenta di imporre i prezzi». Swiss Medtech, l'associazione nazionale di categoria del settore delle tecnologie mediche e biomediche, risponde all’inchiesta del team di ricerca del gruppo editoriale Tamedia sui costi che vengono applicati ai dispositivi elettromedicali acquistati dagli ospedali svizzeri.
«Swiss Medtech respinge fermamente le accuse generalizzate di prezzi esorbitanti dei prodotti medtech - scrive in un comunicato - Le tariffe approvate dal Consiglio federale e dai Governi cantonali per le prestazioni coperte dalla cassa malati di ambulatori medici e ospedali non lasciano margini a prezzi di acquisto sistematicamente esorbitanti».
Il mercato, secondo Swiss Medtech, è altamente competitivo. «Siamo a favore della concorrenza e quindi di prezzi negoziati duramente ma in modo leale.
Complessivamente esistono circa 500’000 dispositivi medici diversi. «Ogni anno milioni di persone usufruiscono in tutto il mondo di dispositivi medici. Salvano vite, alleviano sofferenze, vengono utilizzati per diagnosticare e trattare malattie e per migliorare la qualità della vita. È questo ciò che rappresenta il medtech svizzero». L’associazione di categoria Swiss Medtech considera importante «una discussione oggettiva e aperta su tariffe, prezzi e prestazioni nel settore sanitario. Gli articoli sensazionalistici e denigratori di un intero settore con finalità ingiuriose sono ormai all’ordine del giorno».
La storia pubblicata da Tamedia su presunti dispositivi medici venduti a prezzi sistematicamente esorbitanti «è stata generalizzata partendo da alcuni singoli casi del passato e presentata in modo confusionario».
Swiss Medtech aggiunge alcune precisazioni:
I medici, gli ospedali e altri fornitori di servizi in ambito medico sono tenuti a calcolare le prestazioni mediche coperte dalla cassa malati solo a tariffe approvate pubblicamente, indipendentemente che si tratti di servizi ambulatoriali o in reparto. I fornitori di servizi negoziano i prezzi di acquisto con i produttori o fornitori o uffici acquisti centralizzati, qualora questi non siano definiti dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) come per i medicamenti, le analisi di laboratorio o i prodotti dell’Elenco dei mezzi e degli apparecchi.
I pace-maker impiantati in reparto in ospedale vengono indennizzati con un rimborso forfettario. Il cantone di residenza del o della paziente paga il 55 percento, mentre l’assicuratore malattia si fa carico del rimanente 45 percento. Il prezzo pagato dall’ospedale per il pace-maker e tutti gli altri costi sono compresi nel rimborso forfettario. Le differenze di prezzo non vanno a carico di coloro che pagano i premi, come dicono certe voci.
Gli assicuratori malattie sono tenuti a indennizzare, a carico dell’assicurazione di base, solo prestazioni efficaci, adeguate ed economiche. Gestiscono verifiche di economicità e chiedono ai fornitori di prestazioni la restituzione di denaro nel caso in cui questi generino costi elevati non convenienti. In questo controllo rientrano soprattutto anche i pace-maker impiantati a livello ambulatoriale.
Nessun produttore di pace-maker ha un potere di mercato che gli consenta di imporre i prezzi. Il mercato è altamente competitivo. Anche i prezzi di dispositivi medici innovativi inizialmente costosi scendono sotto la pressione del mercato.
Per quanto riguarda il comportamento generale, Swiss Medtech dispone sin dall’inizio dell'estate 2017 di un Codice etico e quindi di regole comportamentali vincolanti e concrete per i loro soci. Il Codice prevede anche un divieto di donazioni e supporti finanziari diretti ai professionisti sanitari. Secondo le disposizioni del Codice la formazione medica può essere incentivata da supporti per la formazione destinati alle organizzazioni sanitarie. I supporti per attività formative devono essere pubblicati.
Swiss Medtech riconosce la pressione dei costi e si adopera quindi con maggiore energia per rispondere all’intento originale della Legge sull’assicurazione malattia, ovvero mantenere o consentire, con un impegno efficiente degli strumenti disponibili, il miglior livello di salute possibile. Gli articoli sensazionalistici comportano il rischio di eccessiva regolamentazione. Prima di aggiungere norme, vanno applicate le leggi esistenti.